BOUNCING SOULS

Sono una delle migliori band del panorama mondiale del Punk Rock. I Bouncing Souls hanno saputo guadagnarsi in tutti questi anni il rispetto e l’affetto del pubblico grazie alla loro musica ma soprattutto grazie alla loro sincerità e coerenza. <br<Da poco usciti con un nuovo strepitoso album "The Gold Record" e mentre in onda andava la debacle degli Usa con con la Rep.Ceca ci siamo fatti quattro chiacchiere con loro.
Un’intervista a tutto tondo ove Greg fa il punto della situazione sulla band, sulla musica e sul calcio.
Pochi mesi fa ho parlato con Dave dei Loved Ones e tra le varie cose ho chiesto informazioni su di voi e il vostro nuovo album vista l’amicizia che lega le due band. Mi ha detto che "The Gold Record" è probabilmente il vostro miglior album e uno dei migliori del genere. Cosa ne pensi delle sue parole?!

Greg: Cosa penso?! Penso che quando lo incontro devo offrirgli una birra! (ride) Le sue parole non possono che far piacere, è un ottimo musicista e tra di noi c’è grande stima. Però non posso essere di sicuro io a dire che questo è uno dei migliori album del genere. Ti posso dire però che ci abbiamo messo tanto impegno ed energie e che siamo fieri del risultato. So che sembrerà banale, perché lo dicono tutte le band ad ogni nuovo disco, ma considero "The Gold Record" il nostro miglior album.

 

Su questo non avevo dubbi a riguardo. Però su Punkadeka.it molta gente afferma che il vostro miglior disco sia "Hopeless romantic", tu cosa ne pensi?!

Greg: Penso che mi fa piacere che ci sia gente che apprezzi ancora quel disco. Lo troviamo un buon disco sicuramente ma vi sono tanti limiti e imperfezioni che avremmo potuto correggere. Non lo rinneghiamo ma sicuramente gli ultimi due dischi da un punto di vista artistico sono superiori. Poi nel punk tutti quanti hanno la teoria che i primi dischi siano sempre i migliori anche se fanno schifo. Non lo so perché ma anche io apprezzo i primi dischi di alcune band che sono orribili, ma a noi Punk ci piace cosi (ride). Poi ognuno ha i suoi gusti e bisogna rispettarli.

 

Beh certo devo ammettere che è stata un’idea veramente originale quella di pubblicare l’album il 06.06.06. Lo sai che 9435 band in tutto il mondo hanno avuto la vostra stessa idea?! Poi dimmi sinceramente, voi che siete una band sicuramente "positiva" che cosa c’entrate con il numero del diavolo?

Greg: In verità doveva uscire il primo giugno ma poi abbiamo visto sul calendario che c’era il 06.06.06 disponibile e ci siamo detti "Hey perché non farlo uscire il giorno del diavolo?". E’ nato tutto per gioco, lo abbiamo fatto per ironizzare su tutte queste band che sono andate a guardare questa data per pubblicare il loro disco solamente perché sono Dark o Metal. Ci è sembrato cosi ridicolo che abbiamo voluto esserci pure noi quel giorno in modo che se un ragazzo voleva sentire della musica "positiva" poteva averne la possibilità (ride).

 

Per la prima volta nel vostro disco vi cimentate anche con l’introduzione di nuovi strumenti come la tromba, l’armonica e la fisarmonica. Si può dire che avete voluto mostrare ai vostri fans un nuovo lato dei Bouncing Souls. Come è nata questa idea di arricchire il vostro sound?! Quanto ha inciso la vostra amicizia con i Flogging Molly in questo?!

Greg: L’amicizia con i Flogging Molly può avere pesato perché c’è grande stima e rispetto tra le band. Ogni volta che incidi un album però subisci le influenze di tutto il mondo che ti circonda e delle band con cui hai suonato o che hai ascoltato in quel periodo. Comunque non per smentirti ma già nella prima canzone che abbiamo fatto come Bouncing Souls avevamo usato questi strumenti. Nessuno penso ci creda ma è cosi. Per fortuna in pochi se la ricordano ancora (ride)

 

In questo album possiamo dire che è presente tutto: la punk song "Gold Song", la canzone d’amore "Midnight Nile", la canzone di attualità "Letter from" Iraq. Concordi con me se ti dico che forse è il più completo?

Greg: Forse si, ci siamo concentrati molto per scriverlo e penso che abbiamo trovato una nostra dimensione che ci ha permesso di esprimere in pieno quello che sentivamo. Non abbiamo pianificato nulla, le canzoni hanno preso la loro forma da sole e siamo contenti che alla fine ci sia stata questa eterogeneità. Trovate in "The Gold Record" tutto quello che sono i Bouncing Souls oggi e buona parte del merito non è nostra ma è dei fans che abbiamo e che ci supportano continuamente. I Bouncing Souls non siamo noi quattro nelle band, i Bouncing Souls siamo noi più tutti i nostri fans e la gente che viene ai concerti.

 

Ora avete appena completato una sei giorni di released party al Knitting Factory di New York. Potresti raccontarci come è andata?!

Greg: E’ stato fantastico! Abbiamo iniziato dal primo giugno e abbiamo suonato per sei sere fino al 06.06 quando a fine concerto abbiamo detto "Beh ragazzi qui è finita, ora che uscite passate allo store dietro l’angolo e comprate il disco"(ride).A parte gli scherzi, devo dire che ci siamo divertiti tantissimo, sapevamo che giocavamo in casa ma non ci aspettavamo tutto questo affetto. Prima del concerto giravo per il locale come al solito e mi accorgevo che c’erano facce già note. L’ultimo giorno ho scoperto che ci sono stati ragazzi che hanno comprato i biglietti per tutti e 6 i giorni, una cosa incredibile! (ride) I nostri fans sono la vera forza dei Bouncing Souls. Dopo questa sei giorni di fila devo dire che sono ancora più carico per partire per il tour. Non vedo l’ora. Se ti dovessi definire con un aggettivo come è andata?! La serata più dark della nostra vita! (ride)

 

"Letter from Iraq" è un adattamento da una lettera di un veterano di nome "Garett Reppenhagen". Tramite il vostro sito nei mesi scorsi supportavate moralmente i ragazzi militari coinvolti in questa assurda guerra. Potresti dirci come è nata questa canzone?

Greg: La nostra posizione è chiara e tutti sanno che siamo contro la guerra. Allo stesso tempo però non dobbiamo dimenticarci che ci sono ragazzi come noi che sono costretti a combattere li per non si sa cosa. Dobbiamo condannare la guerra ma non dobbiamo dimenticare quei ragazzi. Noi scriviamo solo di quello che vediamo con i nostri occhi e che viviamo in prima persona, prima d’ora non ci siamo mai cimentati in questo tipo di canzoni perché a nostro modo di vedere non ne sapevamo abbastanza. E’ come se avessimo voluto scrivere una canzone su Berlusconi perché abbiamo sentito che è un’idiota ma non eravamo dentro la cosa per dire bene perché. Lo avremmo fatto probabilmente solo per moda o per essere fichi. Questa cosa però non fa parte di noi Bouncing Souls. Abbiamo letto tutte le parole di Garett e ci hanno toccato profondamente. L’unica cosa che abbiamo fatto è stato mettere la musica alle sue parole. Sentivamo che potevamo fare quella canzone per i Bouncing Souls perché lui viveva quelle cose e non parlava perché vedeva le cose in Tv o le immaginava. Noi non siamo stati mai una band che punta il dito contro qualcosa o contro qualcuno, siamo e saremmo sempre mi auguro una band che parla col cuore delle cose che sente dentro.

 

In "So Jersey" dite "Grazie alla musica nelle nostre vite per aiutarci a sopravvivere", nel DVD del "Live at the Glasshouse" prima di suonare "Gone" affermate "nei momenti più bui della vostra vita la musica vi farà da luce". Pensi che la musica possa avere una funzione sociale?!

Greg: Secondo me la musica non può e non potrà mai cambiare il mondo. Sicuramente però può rendere migliore questo mondo e la vita di molte persone. Ad esempio prendi me, la musica è la mia vita. Non saprei immaginare la mia vita senza la mia band, senza poter suonare. Con me ha funzionato, la musica è riuscita a darmi uno scopo di vita. Se la musica riesce a toccare le corde giuste sicuramente ha un grande potere.

 

In "The new thing" dite "Stiamo ancora sognando, ancora credendoci, non ancora cercando per una cosa nuova". Ormai siete on the road da più di 16 anni e la band esiste da  addirittura 20 anni. Tirando le somme di questo vostro sogno, ti puoi ritenere soddisfatto?! Ti saresti mai aspettato 20 anni fa che un giorno sareste mai diventati una delle più importanti ma soprattutto più rispettate Punk band della scena mondiale?!

Greg: No way man, non me lo sarei mai e poi mai aspettato. Se 20 anni fa qualcuno mi avesse detto che ora avrei parlato con un ragazzo in Italia per un’intervista e che questo ragazzo ha i nostri dischi e che ci è venuto a vedere ben 5 volte in concerto gli avrei detto che era ubriaco (ride). Sono più che soddisfatto! Quando iniziai a suonare pensavo che al massimo avremmo potuto suonare per divertirci e fare qualche serata qua e la ma non che avremmo fatto il giro del mondo con la nostra musica. Oltre alla mia soddisfazione personale c’è anche quella di vedere gente che dopo i concerti si ferma a parlare con noi e ci racconta le loro storie e di quello che significhiamo per loro. Sono in quei momenti che capisco che ho realizzato il mio sogno. Oltre a suonare riusciamo anche a dare delle emozioni alla gente ed è questo che mi importa di più. Dirti a parole cosa significhi per me essere nei Bouncing Souls è impossibile.

 

Nel Dvd edito dalla Chunksaah records, la vostra propria etichetta, c’è un momento in cui si rivive uno scontro tra i vostri genitori che vi vogliono mandare al college e voi che invece volete credere in questo sogno. Col senno di poi, avresti fatto la stessa scelta?! Ti sei pentito di qualcosa?!

Greg: No! Probabilmente rifarei nuovamente la stessa scelta. Sono orgoglioso di quello che faccio, mi alzo la mattina e sono soddisfatto. Non so quanta gente riesce a permettersi di svegliarsi ed essere felice e orgogliosa di quello che fa. Non è stata una decisione facile quella di non andare al college ma credevamo fortemente nel nostro sogno e non avremmo ceduto per nulla al mondo.

 

…e se tuo figlio ti dicesse che vuole entrare in una band e non andare al college come reagiresti?!

Greg: Diventando grande ho capito anche di più il punto di vista dei miei genitori, loro volevano solo il mio bene. Mettendomi dal punto di vista di un genitore sarei ipocrita se ti dicessi che sarei felice se mio figlio lasciasse gli studi per entrare in una band. Non perché lo trovi sbagliato ma perché un genitore per troppo amore cerca sempre di proteggere i propri figli. Faticherei a capire, gli parlerei di cosa significa vivere continuamente on the road ma se poi vedessi che davvero crede in quello che fa lo supporterei con tutto me stesso e lo aiuterei come posso. Magari non riuscirà a diventare qualcuno o a fare qualcosa ma l’importante è che non venga ucciso il suo sogno.

 

Nell’ultima intervista che abbiamo avuto spaziando tra le varie cose abbiamo anche parlato di quella che eravamo sicuri fosse la nuova moda, l’Emo. Eravamo entrambi certi che in un paio di mesi ci saremmo sbarazzati di quei ragazzini dal look terribile ma purtroppo ci siamo sbagliati. Te che vivi la scena in prima persona, non ti senti mai frustrato che quei ragazzini viziati vendano milioni di copie con una musica oscena?! E soprattutto che usino la parola Punk senza sapere nemmeno cosa sia o cosa significhi!

Greg: Mentirei se ti dico che non sia frustrante alcune volte. Non tanto perché vendono grandi quantità di dischi orribili ma perché non credono in quello che fanno, non lo fanno col cuore e mentono ai loro fans. Non sono un integralista che ne fa una ragione di attitudine, io ne faccio una ragione di coerenza. Bene, vuoi fare la tua musica?! Nulla in contrario man, però non deridere quello in cui credo e non usare la parole Punk per fregare tutti quei ragazzini. Salire sul palco non è solo la parte del "fun"penso che ci siano anche responsabilità. Mi fa rabbia vedere poi come dopo solo uno o due album la maggior parte di loro si sciolga. Questo è la dimostrazione di come non credano in quello che fanno. Noi siamo on the road da cosi tanto tempo perché tutto quello che abbiamo avuto e che stiamo avendo ce lo siamo sudati e guadagnati. Il rispetto della gente e della altre band ce lo siamo guadagnati con il duro lavoro e non baratterei questo per nessuna cifra al mondo.

 

Certo pero devi pure ammettere che anche la Epitaph ha ceduto alle lusinghe dell’Emo, cosa ne pensi di questo?!

Greg: Ti posso dire quello che è il mio rapporto con l’Epitaph ed è un rapporto stupendo nato e cresciuto in tanti anni. Ci hanno sempre supportato, hanno sempre creduto in noi e noi penso li abbiamo sempre ripagati con il nostro impegno. Non critico nulla all’Epitaph per quanto riguarda noi. Ho grande stima verso tutti loro.

 

Avete partecipato al Rock Against Bush con la splendida "Born free". In questo ultimo periodo stanno uscendo molti documentari su Internet che dimostrano come il 9/11 sia stato solamente un piano architettato dalla Cia per armare il paese e farlo imbarcare in un’assurda guerra, cosa pensi te di questo visto che vivi proprio sul posto?! Il tutto sulla pelle dei poveri civili e militari americani, iracheni, afghani, italiani etc etc… non dimentichiamocelo.

Greg: Si ho visto anche io quello che circola. Per noi tutti a New York quel giorno è cambiata la vita e lo dico io che quel giorno non lo ho vissuto perché ero in tour proprio qui in Europa. Stavamo passeggiando in Scozia e mentre tornavamo al locale ci fermano e ci dicono "Hai sentito che sono cadute le Twin Tower?!". All’inizio pensavamo fosse uno scherzo. Le cose erano due: o quello era un attore da oscar per darci quella notizia con tanta enfasi oppure erano cascate davvero. Appena abbiamo visto le immagini di quello che è successo non volevamo crederci. Abbiamo perso tutte le emozioni che si respiravano quei giorni a New York ma ti posso dire che anche da lontano percepivamo tutto perché i nostri amici e parenti vivono li. Quei documentari sembrano proprio dire che sia stato il nostro governo. Non so se sia vero e non saprei dirtelo. Non so nemmeno quello a cui voglio credere, pensare che un giorno il tuo governo si svegli e decida di ucciderti è qualcosa di terribile. Sono orgoglioso di essere americano perché amo il mio paese ma allo stesso tempo vivono li. Quei documentari sembrano proprio dire che sia stato il nostro governo. Non so se sia vero e non saprei dirtelo. Non so nemmeno quello a cui voglio credere, pensare che un giorno il tuo governo si svegli e decida di ucciderti è qualcosa di terribile. Sono orgoglioso di essere americano perché amo il mio paese ma allo stesso tempo non posso che biasimare e condannare le sue politiche.

 

Prima di concludere passiamo però dal serio al faceto. Ti pongo probabilmente quelle che sono le domande più importante dell’intervista: andate ancora con la Bmx?!

Greg: Ebbene si, ci andiamo ancora! (ride) Appena abbiamo tempo libero e siamo a casa la ritiro fuori volentieri e ci faccio un giro. Quella non è una bicicletta, è una filosofia di vita (ride). Forse non ci crederai ma ho ancora quella di quando ero ragazzo.

 

So che a voi piace molto il calcio. Italia e Usa sono nel medesimo girone ai mondiali di Germania 2006 e il vostro allenatore sta dimostrando grande superbia e si è detto convinto che gli Usa batteranno gli azzurri e passeranno il turno. Cosa pensi delle sue parole?!…vuoi scommetterci qualcosa sopra?!

Greg: Beh io sono anche mezzo italiano per cui a me un pareggio andrebbe più che bene a dire il vero. Sinceramente penso che le parole del Coach Usa siano un po’ esagerate ma è bello crederci. Ci giochiamo un Euro a testa allora e a Settembre vediamo chi ha avuto ragione (ride).

 

Bene Greg è stato un piacere poter parlare con te. L’appuntamento i vostri fans italiani già lo sanno ed è il 3 settembre al Rock In Idro a Milano dove il grande carrozzone del Deconstruction arriverà a portare il suo carico di Punk Rock. Questo spazio è tuo e sei libero di dire quello che ti pare.

Greg: Vi ringraziamo per le dimostrazioni d’affetto che ci date ogni volta che veniamo da noi. Adoro il vostro paese perché per metà sono italiano e spero di potervi vedere in molti a settembre a Milano e mi auguro che il nostro nuovo disco vi piaccia. I Bouncing Souls esistono perché ci siete voi ragazzi! Grazie!

 

(in questo momento Greg segna il terzo gol della Repubblica Ceca)

 

Greg: Shit…Hmm…sono ancora in tempo a cancellare la scommessa?! (ride)

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