Mi ero imbattuto in questa band bresciana già un anno e mezzo fa quando ricevetti il loro album d’esordio, “Get old or die trying” autoprodotto ed ora in uscita in Giappone per FullCircle Records.
Sono passati poco più di 12 mesi ma a sentire questo nuovo “long live pessimism” non si direbbe.
Infatti i quattro ragazzi di Carpenedolo hanno sfornato un album con i contro fiocchi che ha ben poco da spartire con il disco precedente, dove le influenze dei primi LagWagon e NoUseForAName erano troppo presenti e pressanti.
Infatti quello che mi è piaciuto ascoltando questi 12 pezzi è la personalità mostrata a livello di arrangiamenti e melodie vocali, ottimamente supportate da una buona pronuncia dell’inglese che fa eco a liriche prettamente personali e introspettive.
Pur trattandosi ancora di hardcore melodico, i ritmi serratissimi degli esordi lasciano spazio a un sound più rilassato ma non per questo privo di potenza e aggressività (vedi “QUESTIONS STILL REMAIN” e “ALONE”) e nel quale i BLAKE sembrano trovarsi pienamente a loro agio.
Un disco che scorre via piacevole mentre ci si imbatte qua e là in “singoli” come CARRY-ON, OLD e la finale “ON A SINKING SHIP”, in cui emerge una nuova e fiorente venatura rock.
A tratti mi ricordano, forse per la profondità della voce, gli ormai defunti e troppo sottovalutati 9MM di “On the edge”.
Una registrazione di buon livello, effettuata allo studio romano HELL SHELL, completa il pacchetto lasciando tutti soddisfatti.
Da sottolineare anche il lavoro del network di band EXTREME SOUND (dateci un occhiata http://www.myspace.com/extremesoundcommunity), di cui i BLAKE sono parte attiva insieme a X-STATE RIDE, JET MARKET, ACTION MEN, QUESTION MARKS e altri interessanti realtà, che sta cercando di risollevare le sorti della scena punk-hc italiana.
Sapersi migliorare non è da tutti, loro ci sono riusciti.
VOTO: 7½/10