Avete presente quando non conoscete una band, non l’avete mai sentita neanche nominare, e all’improvviso diventa una presenza fissa nel vostro stereo? Ecco, è quello che mi è successo con i Bitter Grounds e il loro album “Hollowlands”.
I Bitter Grounds arrivano dai Paesi Bassi, da Utrecht per la precisione, propongono un punk-rock ottimamente mixato allo ska e al dirty reggae, e il loro ultimo lavoro da studio è uscito a metà dicembre dello scorso anno per Next Punk Records, Bad Granola Records e Ring of Fire Records.
L’album si compone di 11 tracce che svariano dal punk-rock della iniziale Hollowlands, Life of Violence, Patience, Dead in My Head e la conclusiva Trouble, un punk-rock dal sound californiano di bands come The Briggs e U.S. Bombs (tanto per dare un’idea), semplice, diretto e con ottime alternanze di voce nei ritornelli a una mescolanza di ska in stile Hellcat Records e quel reggae sporco tipico degli Aggrolites.
Meritevoli di menzione pezzi come Human Touch (proprio a proposito di Aggrolites), Fine, Alright e la mia preferita Breakdown, dalle atmosfere “clashane”.
Disco consigliatissimo agli amanti del levare e del punk-rock semplice e senza fronzoli.
Tracklist:
Hollowlands
Struck Out
Tell Me Now
Life of Violence
Human Touch
Patience
Pressure
Fine, Alright
Dead in my Head
Breakdown
Trouble