Altra uscita in casa Biffers: dopo l’ep “Frankie Road” il quartetto labronico ci presenta “Vice”, secondo album da studio uscito lo scorso aprile per Kung Fu Records e supportato dalla nostrana Inconsapevole Records.
“Vice” si forma di 12 pezzi di un punk-rock spensierato, ben eseguito e senza alcun tipo di pretese, tutte caratteristiche che secondo il sottoscritto hanno sin dagli esordi caratterizzato i Biffers.
A differenza degli altri lavori (soprattutto dei primissimi), si sentono influenze più rock’n’roll, ma anche arrangiamenti e linee canore blues e black music: tutti ingredienti che fanno di “Vice” un album ben riuscito.
Si parte subito forte con la title track che rispecchia in pieno la filosofia “biffersiana” (tutti noi, volenti o nolenti, siamo vittima dei nostri vizi) e poi si prosegue traccia per traccia senza mai annoiarsi: si va dal punk-rock in stile Green Day di The Accused e Having Fun (pezzi in cui maggiormente si percepisce il passaggio a due chitarre) al rock di Made It Through e della ballata No One But Me, esempi di pezzi che esulano dai Biffers come li abbiamo sempre conosciuti.
Come spesso mi succede, le tracce che preferisco sono quelle più tristi: sto parlando di Paranoid e Shadows vere chicche del disco che uniscono la semplicità di realizzazione alla capacità di composizione.
Il tutto si chiude con Whoa!, una chiusura molto rock’n’roll per un album consigliatissimo.
Con “Vice” i Biffers mi hanno dato l’idea di essere cresciuti molto e di aver trovato una loro personalissima strada, non dimenticandosi però ciò da cui vengono.
Tracklist:
Vice
Eyes Wide Open
The Accused
Having Fun
Ugly Boys
Made It Through
Paranoid
And Than She Called
Shadows
Free Fall
No One But Me
Whoa!