Con un po di ritardo mi accingo a parlarvi del nuovo lavoro dei Beach Slang, uscito lo scorso 30 ottobre (la nostrana NoReason Booking ha partecipato all’uscita).
La band di Philadelphia, che rappresenta indubbiamente il nuovo fenomeno mediatico, ha all’attivo due 7″, mentre “The Things We Do To Find People Loke Us” rappresenta il primo full length.
Mi ci è voluto un po per assimilare le 10 tracce che compongono questo album, e probabilmente non l’ho ancora fatto del tutto: non è un ascolto facile per le mie orecchie, nonostante i Beach Slang si inseriscano a pieno titolo nel calderone di band “new school” insieme a Menzingers, Elway, Banner Pilot e compagnia bella.
La linea che segue questo album è quella della melodia; il distorto non viene quasi mai usato, mentre il pulito la fa da padrone: vedi pezzi come le conclusive Hard Luck Kid e Dirty Lights, caratterizzate proprio da sonorità molto melodiche (gli Elway potrebbero essere un ottimo paragone), e il singolone Bad Art & Weirdo Ideas, mio pezzo preferito.
I bpm aumentano solo in Ride The Wild Haze, forse il pezzo più punk-rock di tutto l’album, mentre è da dimenticare Porno Love, 2:42 di monotonia.
Buona invece la traccia acustica Too Late To Die Young, accuratamente posta nel bel mezzo della tracklist.
Nel complesso “The Things We Do To Find People Like Us” è un disco da 6, non di più. Posso tranquillamente dire di preferire i due 7″ precedenti, soprattutto “Who Would Ever Want Anything So Broken”: si fanno apprezzare per una maggiore grinta, pur rimanendo sempre nel genere orgcore (quanto odio questo termine).
I Beach Slang saranno nel nostro paese ad anno nuovo.
Chissà se il vederli da vivo mi farà in parte cambiare idea su questo nuovo album…
Tracklist:
Throwaways
Bad Art & Weirdo Ideas
Noisy Heaven
Ride The Wild Haze
Too Late To Die Young
I Break Guitars
Young & Alive
Porno Love
Hard Luck Kid
Dirty Lights
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