Abbiamo fatto due chiacchiere coi Beach Slang, terzetto punk-rock (ma dalle sonorità che ricordano l’emo e l’indie) di Philadelphia, autori di un album molto chiacchierato e al centro di un grande vortice di successo in Europa e specialmente in Italia.
Presentazioni finite, ora la parola al chitarrista (ed evidentemente filosofo) James Alex Snyder
Ciao James, qui punkadeka.it
Per iniziare descrivi il progetto Beach Slang, per chi ancora non vi conoscesse.
Ciao ragazzi! E’ un piacere conoscervi e grazie per lo spazio dedicatoci.
I Beach Slang sono un piccolo miscuglio tra il “le cose andranno bene” e il “la tua vita è la tua vita, conoscila mentre la possiedi” cit. Charles Bukowski, n.e.d.). E il mio gruppo preferito sono i Replacements.
Dopo alcuni EP e molti singoli ecco finalmente il primo album intitolato “The Things We Do To Find People Who Feel Like Us“. Parlaci di questo lavoro.
Mi è già stata chiesta una sorta di sintesi del disco e ho risposto così: la vita è dura, ma allo stesso tempo veramente bella. Se il mondo che stai vivendo ti caccia fuori, gira la testa e guarda dall’altra parte. Si tratta di conoscere il perché ci siamo abbattuti ricordandoci di esserci sempre tirati su.
L’album parla di questo: il rendersi conto che la vita è questa. Questo è quello che accade. Vivere la vita fino in fondo, questo è il messaggio del nostro album.
L’uscita dell’album ha visto la collaborazione dell’etichetta italiana NoReason Records.
Come è nato questo rapporto?
Un ragazzo di nome Luca ci ha scritto una lettera dolcissima in cui manifestava la volontà di collaborare con noi per quanto riguarda il vostro paese.
Abbiamo avuto subito sensazioni positive e, si, lo abbiamo fatto!
Qual’è la vostra definizione di punk-rock?
Mi spiego meglio: ci sono band di nuova generazione come Menzingers, Banner Pilot ecc ecc che hanno suoni e atmosfere in parte molto lontane dalle abitudini del punk-rock 90’s e molti, soprattutto i nostalgici di quegli anni, faticano a considerare punk determinate sonorità.
Che ne pensi a riguardo?
Per me la migliore definizione di punk mai stata data è quella di grandi personaggi come Joey Ramone e Joe Strummer.
Non c’è cosa migliore di quella dichiarata da Joey Ramone: “Per me il punk è fatto di sentimenti veri. Non si tratta di ‘si io sono punk perché sono incazzato’, non esiste stronzata più grande. Si tratta di amare le cose che contano per davvero: passione, cuore e anima” e da Joe Strummer: “il punk-rock è come la mafia, una volta che ci sei dentro ci resti senza via di scampo. Il punk-rock non è vestiti o musica. Il punk-rock è un atteggiamento, è il ‘non-farmi-una-qualsiasi-stronzata-perché-posso-vedere-il-giusto-attraverso-il-cuore-della-situazione’, noi siamo stanchi di tutte le stronzate! Dateci qualche verità! Questa è l’energia del punk-rock!”
Quali sono le band che vi hanno maggiormente influenzato?
Potrei parlare di moltissime band per ore, quindi mi limito a 3: The Replacements, The Psychedelic Furs e lo scrittore Charles Bukowski.
Lo scorso anno avete suonato sul palco del Groezrock, uno dei festival europei più importanti quando si parla di punk-rock e hardcore.
Com’è stata questa esperienza?
E’ stata una inaspettata e grandissima emozione.
E’ uscito il mio primo libro pochi mesi fa e questo è quello che ho scritto riguardo al nostro concerto in Belgio: “E’ questo quello che è accaduto oggi durante il nostro primo concerto in Europa, in un un grande e luminoso campo in Belgio dove 1500 ragazzi cantavano le nostre canzoni. Ci hanno fatto sorridere come truffatori, ci hanno fatto sentire i punks più fortunati sulla faccia della terra. Non posso credere che questa sia la mia vita…”
E’ esattamente così che è andata!
Torniamo per un attimo al titolo: cosa fanno i Beach Slang per trovare persone che siano come loro?
Senti, quando si striscia fuori da tutto il fango della vita e si spera di non sentirsi fottutamente soli, si tratta di ricordare cioò che conta davvero e cioè l’altro.
Scrivo canzoni e viaggio per il mondo per incontrare ragazzi che si sentono allo stesso modo in cui mi sento io, credono nelle stesse cose in cui credo io.
Io sono un punk e questo è tutto quello di cui ho bisogno e che ricerco in chi mi sta intorno.
Ci ha da poco lasciati Brandon dei TBR: un tuo breve ricordo di lui.
Suonava la batteria come un amimale ed era un essere umano selvaggio.
Ci mancherà.
Grazie dell’intervista!
Ci vediamo a febbraio in Italia!
Grazie per il buon tempo e per le domande profonde.
Ci vediamo a febbraio!
Ne approfittiamo per ricordare che i Beach Slang saranno in Italia a metà febbraio per due date a Bologna e a Livorno (in compagnia di Petal e dei nostrani Lags).
A brevissimo tutti i dettagli.
Se volete leggervi la nostra recensione di “The Things We Do To Find People Who Feel Like Us” :
https://www.punkadeka.it/beach-slang-the-things-we-do-to-find-people-who-feel-like-us/