BANDA BASSOTTI

Banda Bassotti è da sempre sinonimo di lotta, allegria, anti-fascismo e giustizia sociale. Ogni anno mettono a segno il loro “colpo” e ci regalano album splendidi che per testi, emozioni e musica non ci stancheremmo mai di ascoltare. Per noi di Punkadeka.it che li conosciamo da anni è sempre un grande onore l’appuntamento annuale per la consueta chiacchierata di musica, lotta, politica in cui loro puntualmente ci rispondono con la loro proverbiale e genuina saggezza de Roma.
Ogni anno ormai è diventato un appuntamento fisso l’intervista con voi. Ad un anno di distanza da “Asi es mi vida” in cui avevate ripercorso la storia della musica antagonista combattente a tutte le latitudini dell’emisfero, ritornate con un album nuovo di zecca targato “Banda Bassotti” che ha un titolo a dir poco eloquente“Amore e Odio” .

Non c’è che dire avete proprio voluto recuperare il tempo perso durante la vostra pausa dalle scene e avete inciso ben 4 album in soli 3 anni, una media veramente invidiabile ragazzi.

David: Quando abbiamo ricominciato a suonare come Banda Bassotti dopo il concerto al Villaggio Globale del 2001 ci siamo guardati in faccia e abbiamo letto nei nostri occhi la comune voglia di tornare in pista e metterci in discussione. Tutti quanti eravamo e siamo tuttora pieni di grinta ed energia e crediamo in quello che stiamo facendo e soprattutto in quello che cerchiamo di comunicare attraverso le nostre canzoni e con i nostri concerti. L’affetto del pubblico ci ha spinto a tornare, ora vogliamo ripagare tutti quelli che ci seguono e credono in noi con il massimo impegno.

 

Se “Asi es mi vidà” è stato probabilmente l’album artisticamente migliore, “Amore e odio” possiamo considerarlo invece il migliore album della Banda Bassotti come band.  Tanta acqua è passata sotto i ponti e tante cose sono cambiate nel vostro sound: dal punto di vista compositivo Sigaro, David e Scopa avete raggiunto la cosiddetta maturità artistica senza dimenticarvi dello spirito di rivoluzione e lotta che anima e animava i vostri cuori, Picchio ha invece “perso” purtroppo la sua voce da “pischello”ma mantenendo sempre la sua grinta ed energia.

Sigaro: E’ inutile negare che qualche cambiamento c’è stato dal punto di vista musicale, dal punto di vista politico e sociale siamo sempre gli stessi che si vanno a guadagnare il pane con il sudore della propria fronte in cantiere e di questo ne siamo fieri e non ce ne vergogniamo di sicuro. Conosciamo le nostre origini e sappiamo da dove veniamo. Dal punto di vista musicale ovviamente siamo migliorati, con il tempo sarebbe stato preoccupante se fossimo rimasti gli stessi di 15 o più anni fà. Io non sono proprio accademico nel comporre i pezzi infatti come potrai notare tu stesso i primi pezzi sono assolutamente imballabili. Quando faccio una canzone non mi metto a pensare se deve avere il ritornello ballabile o il pezzo più melodico ad un certo punto, io la concepisco come qualcosa che voglio trasmettere agli altri, la musica per me è un mezzo di divertimento e di lotta. 

Picchio: Pensi veramente che siamo cambiati cosi tanto poi?! Io credo di no, prova a levargli i fiati e troverai la stessa band che anni fà aveva inciso “Avanzo de Cantiere”, non ci siano tutti questi grandi cambiamenti. Poi certo, quindici anni fà ero un pischello e avevo pure la voce da pischello!

Sigaro: Non penso che noi siamo dei grandi scrittori, noi riportiamo in musica soltanto quello che vediamo con i nostri occhi. Non mi sento ne un poeta ne un politico ma una persona comune. Questo album poi è stato pure per certi versi più difficile scriverlo per le tematiche che abbiamo voluto affrontare. La mano di David è stata determinante perchè a me piace tantissimo il modo in cui scrive e come idee potrai ben immaginare ci troviamo completamente d’accordo su tutto.

 

Ma per certi versi però non vi sentite in debito verso persone come Bush, Berlusconi e Blair?! In fondo detto francamente sono una grande fucina di ispirazione per i vostri testi.

Picchio: Noi diciamo sempre grazie al Cavaliere, non oseremo mai contraddirlo in nessun modo. Infatti non lo diciamo apertamente perchè fa più scena essere contro, è più di moda. Ma quando c’è da sostenerlo o da votarlo ci troverai in prima fila sempre (ride). Poi vogliamo confrontare Berlusconi con i politici di una volta? Tutta un’altra storia, almeno Bossi con i “Bingo Bongo” e Berlusconi con le sue barzellette sugli ebrei ci fanno fare ancora quattro risate. Ridere è risaputo fa bene alla salute quindi non possiamo che essere felici di questa classe politica.

David: Come fai a criticare una persona come lui! Hai visto che belli i nuovi cartelloni pubblicitari in giro? Due milioni di posti di lavoro, milioni di incidenti stradali in meno, più soldi alle sue imprese e non ci dimentichiamo poi del condono della povertà.

Sigaro: Solo per la faccia senza rughe e senza alcun segno di fatica merita il nostro voto. Dopo che ha fatto il lifting è ancora più bello, se fosse una donna me lo vorrei sposare subito!

Picchio: In fondo è solo “Una storia italiana” no?

 

In “Amore e Odio”due cose musicalmente mi hanno colpito: l’incredibile miglioramento alla batteria di Beppe che non sembra quasi lui e la qualità delle chitarre che più di altre volte hanno un peso maggiore e una qualità senza dubbio superiore.

Sigaro: Ovviamente cerchiamo sempre di dare il meglio perchè a rimanere statici proprio non ci riusciamo. Non possiamo mica fare la copia degli album precedenti, dobbiamo crescere ma mantenere ugualmente la nostra coerenza di gruppo. Io ho una tecnica prettamente riempitiva molto attaccata alla melodia della voce mentre Scopa di solito è più istintivo e non si fa troppi problemi a scervellarsi su cosa fare, segue il suo estro e va per la sua strada.

David: Parte del successo della Banda Bassotti lo dobbiamo riconoscere è dovuto al nostro ingegnere del suono, Kaki Arkarazo. Noi siamo cresciuti insieme a lui, ci conosce meglio di tutti e sa chi è la Banda e quello che vogliamo fare. Questa cosa è data dal fatto che c’è una grande stima tra di noi e lui prima di ogni altra cosa è amico nostro.Senza Kaki non so se riusciremmo a incidere.

Picchio: E’ come se vai alla partita e non ci stanno le porte, ecco cosa è Kaki per la Banda. Quando viene con noi a suonare Kaki è un componente a tutti gli effetti della Banda. Quando siamo con lui abbiamo lo stimolo a dare tutti quel qualcosa in più che fà passare un bel concerto da un concerto con i “controcojoni” per capirci.

Sigaro: Incidemmo Avanzo de Cantiere quando Kaki aveva appena iniziato a lavorare da solo. Fino a prima di questo album lavorava come tecnico dello Studio. Da Avanzo de Cantiere ha iniziato a lavorare come produttore dovunque lo chiamavano. Tra Avanzo de Cantiere e “L’altra faccia dell’impero” ci sta un abisso in fatto di qualità. In tutto il tempo che la Banda è stata ferma Kaki ha continuato a lavorare fino a diventare secondo me ora uno dei migliori nel suo genere.

 

Musicalmente questi cambiamenti non sono stati mai influenzati dalle mode del momento ma sono sempre stati causati da una vostra personale esigenza artistica, cosa più unica che rara in questo ambiente musicale che sicuramente vi fa onore ragazzi

Sigaro: Noi come tutte le band abbiamo i gruppi di cui siamo fan come i grandi Clash, infatti abbiamo anche dedicato l’album a Joe Strummer, oppure gente come gli Skatalites. Abbiamo certamente attinto a quanto fatto da questi grandi artisti ma poi, vuoi per capacità artistiche sicuramente minori rispetto a quei mostri sacri e sia perchè da subito si era formata una splendida sintonia tra di noi che ci ha portato a ragionare da subito come una band unita e compatta abbiamo intrapreso la nostra personale strada musicale. Siamo come una sorta di treno che va sui propri binari senza però effettuare scambi con le altre rotaie ma che nelle stazioni in cui va attinge qualcosa e cerca di migliorare se stessa. Cerca di vederci in questa ottica e capirai meglio chi è la Banda Bassotti.  

 

La canzone che più mi ha colpito del vostro album è “Amore e Odio”. Tratta di un argomento scottante e quanto mai di attualità come l’eterno conflitto tra ebrei e palestinesi. Potreste parlarci di cosa parla veramente.

David:  La Palestina è una situazione particolare perchè entrambe le fazioni ritengono di avere ragione e non cercano di fare passi avanti per cercare la pace. Due anni fà andammo in Palestina con altri compagni e tra di noi c’era pure Tano D’Amico che è un fotografo che da anni ormai cerca di documentare la situazione palestinese. Una decina di anni fà lui andò in Palestina e conobbe una famiglia molto gentile e di cui divenne amico. Quando siamo stati li l’ultima volta eravamo ricapitati in quel campo profughi e lui volle andare a vedere come stava questa famiglia e come erano cresciuti i figli. Chiese come stava la figlia e scoprì che una settimana prima si era fatta esplodere in un attentato kamikaze. Noi rimaniamo colpiti da una notizia cosi e ci sembra una cosa assurda, li invece è la normalità. Quando non vedi futuro per te e la tua gente la morte e la vendetta ti prendono il cuore e ti portano a questi gesti estremi. 

 

Grazie alla nuova versione di Punkadeka i lettori possono ora suggerirci le domande che vorrebbero fare ai loro beniamini. Nikki vi chiede: come siete arrivati a scrivere una canzone con Valerio Mastandrea?

Picchio: Vuoi sapere la verità?! Sigaro gliela dettava e Valerio scriveva, ecco svelato il mistero! (ride)

Sigaro: “Quanta terra nelle mani” è nata dal fatto che in televisione ci sta solo il Maresciallo Rocca che parla dei Carabinieri, Il Distretto di Polizia dei poliziotti, Medico in Famiglia che parla dei medico…

Picchio: Ammazza te lamenti tanto però me pare che nun te ne perdi neanche uno, li conosci tutti porca miseria…ti sei dimenticato solo E.R. e Don Matteo poi sono finiti mi sà (ride)

Sigaro: Sta zitto, la sera chi ce la fà a vedere la televisione! Tornando al discorso di prima la abbiamo scritta per ricordare tutte quelle classi di lavoratori che si trovano nelle miniere sottoterra oppure dei “munnezzari” che lavorano la notte e che non vedi mai in giro e tanto meno mai in televisione. Per quanto riguarda Valerio ci siamo trovati un pomeriggio e abbiamo fatto una full-immersion ed è uscita fuori questa canzone. Però ti dò una dritta, Valerio quando era ragazzo suonava la batteria in un gruppo punk quindi di musica non è l’ultimo degli scemi. Mi piacerebbe che un giorno salisse sul palco con noi a cantarla.

 

Tanti anni fà scriveste la canzone “Luna Rossa” che parlava dell’attentato di Milano a Piazza Fontana. Nel vostro live “Un altro giorno d’Amore” prima di cantarla dicesti : “Sfortunatamente la giustizia in un sistema come il nostro mette in galera a vita della gente che lotta per un mondo migliore poi però la gente che ha fatto le stragi in Italia sta ancora in giro e non si sa nemmeno chi è stato”. Anche questa volta ahimè ci tocca constatare che avevate ragione poichè solo pochi giorni fà a 35 anni di distanza da quella strage i “porci sono stati tutti quanti assolti”.

Picchio: Guarda che non siamo stati noi a scrivere questa canzone ma sono stati alcuni compagni nel ‘69 poco dopo la strage. Qualche giorno fa qualcuno ci ha pure mandato chi è stato l’autore ma ora al momento non lo ricordo.

Sigaro: Siamo sempre stati contro il terrorismo e tuttora lo siamo, soprattutto quando è il tuo stesso Stato che ti mette le bombe.

Picchio: Ma qualcuno secondo te aveva qualche dubbio che non venissero assolti?! Era ovvio, un processo quello che da subito era diventato una farsa poichè tutti sapevano come sarebbe andata a finire. La loro assoluzione è avvenuta poi in concomitanza con le stragi di Madrid e la gente neanche gli ha dato peso purtroppo, io gliene ho dato. Ti dico la verità, non mi sarei mai meravigliato se qualcuno avesse detto che era stata l’Eta a mettere quella bomba 35 anni fà, credimi penso che ne avrebbero avuto il coraggio visto che sono riusciti a non dare un nome ai colpevoli e ne fare giustizia per quei morti.

 

Tra le cose che Internet offre, una tra le più “utili”, e che ha anche migliorato la vita di tantissime persone, sono sicuramente i Forum di “Discussione”: il regno della viltà e dell’ipocrisia dove chiunque può nascondersi dietro un nickname e lanciare qualsiasi accusa e/o accusare/offendere altre persone. Navigando su Internet tra i vari forum, tra il quale anche quello di Punkadeka, ho raccolto un pò di complimenti e di accuse nei vostri confronti. Voglio incominciare con un complimento che è di Sommossa che dice: “digli solo di non smettere mai di suonare e di fare concerti che il mondo ha bisogno di loro :)”

David: Non può che farci piacere quando ci fanno i complimenti perchè significa che quello che facciamo viene recepito dalla gente. Ti ringrazio di questa opportunità perchè sinceramente anche sul sito della Gridalo Forte la gente arriva e inizia a dire qualsiasi cosa e ad offenderci ma a noi francamente non interessano nulla. Abbiamo lasciato lo spazio per postare i commenti sul sito per cercare pareri e critiche non per venire sommersi di offese, il nostro obiettivo è sempre stato quello di cercare il dialogo.

 

Su Internet però, (Forum di Punkadeka compreso), la gente si è divisa in due per quanto riguarda l’uso dei fiati. Voi siete d’accordo con i “tradizionalisti” fedeli ad album come “Figli della stessa rabbia” o con chi invece apprezza l’uso delle “trombette”?

Sigaro: Non è che un giorno ci siamo svegliati e abbiamo iniziato a inserire i fiati nelle nostre canzoni certamente. I fiati sono entrati quando abbiamo sentito la necessità di un suono più articolato. Parliamoci chiaro, prima non potevamo certo permetterci una sezione fiati da poter portare in giro…era già tanto che riuscivamo a stare noi nel furgone pensa se ci mettevi i fiati.

David: I fiati avevamo già cercato timidamente di inserirli in “Figli della stessa rabbia” ma solo in una canzone. Quando poi ci siamo trovati prima di “Un altro giorno d’amore” ci siamo detti che forse era giunto il momento di provarci perchè poteva riuscire fuori qualcosa di buono. Considera pure che siamo sempre stati tutti quanti patiti dello ska. I fiati sono solo un’evoluzione di quello che era la Banda Bassotti prima della “pausa”.

Picchio: Io sono sempre dell’opinione che fiati o non fiati la Banda è la stessa di dieci anni fà. A chi non gli piacciono dico magari di fare lo sforzo di provare a immaginare di ascoltare le nostre canzoni togliendo i fiati, vedrà subito che siamo sempre gli stessi.

Sigaro: Ormai da un paio di anni a questa parte quando mi metto a comporre penso da subito a come inserire i fiati. E’ come se già me li sentissi in testa. Abbiamo un grande affiatamento tra di noi e so che il progetto che ho in mente poi i ragazzi con le trombe lo faranno diventare realtà.

David: Oltre tutto non abbiamo più vent’anni quindi un giro di basso due chitarre e una batteria non è più la musica che ci và di fare e penso nemmeno alla gente di ascoltare. Vabbè che siamo un gruppo Oi ma almeno un minimo di qualità dobbiamo cercare di metterla.

 

Durante la mia solitaria navigazione nel mare dei Forum in cerca di cose da chiedervi sono incappato in simpatiche affermazioni (ovviamente anonime) su di voi. La prima dice “A me sti operai piagnoni hanno proprio rotto il c***o con sto voi a magnà noi a faticà…ecchepalle!”.

 

Picchio: La mia vita non è cambiata, la mattina mi alzo e mi vado a sudare il pane che porto in tavola la sera. A noi non ce ne frega niente se gli abbiamo rotto le palle. Magari questo avrebbe fatto una canzone che dice “magari sti stronzi vanno a morì in cantiere, io sto a palle all’aria mentre quelli se spezzano la schiena”…chissà! Poi non so come fa a criticarci: ma che ci conosce per caso?!…sa quello che facciamo durante tutto il giorno?!…ha mai visto il nostro conto in banca?! Io penso di no, quindi prima di parlare la prossima volta ci pensi meglio che magari evita di dire cretinate.

 

La seconda critica invece dice “Ormai quelli della Banda Bassotti da rivoluzionari sono diventati i riformisti della musica combattente. Sono diventati i ‘Fassino’ del Punk!”

David: Io penso ai geni che si nascondono dietro a questi Forum. Pensare a cretinate cosi belle che ci fanno sganasciare dal ridere non ci riusciremmo mai credimi.

Sigaro: Mi sà che il bimbo quà si deve essere confuso. Se noi siamo Fassino lui chi è?!…Berlusconi forse che usa un nickname (anonimo) per non farsi riconoscere?!

Picchio: Che vuoi che ti rispondo…la madre degli imbecilli è sempre incinta si sà.

 

 

La terza critica che vi è stata fatta invece: “La Gridalo Forte ritorna alle origini dopo che è stata mandata a fanculo allegramente dalla Emi…non potevate pensarci prima? Un pò di coerenza ragazzi!”

David: La prima è giusta, la seconda non tanto. La verità è che già dopo 8 mesi da “Asi es mi vida” avevamo intenzione di incidere un nuovo disco.  Non siamo stati mandati assolutamente a fanculo dalla Emi lo posso garantire. Ci siamo incontrati cordialmente e ci siamo messi ad un tavolino. Il precedente accordo era solo per un album da distribuire, per quanto riguarda l’etichetta è rimasto sempre tutto sotto il controllo di Gridalo Forte. Noi già l’anno scorso avevamo fatto delle richieste ben precise poi mantenute solo in parte quindi in totale serenità abbiamo deciso di fare come facevamo prima. Se rifarei di nuovo questo passo?! Si, perchè non me ne sono affatto pentito. Prima la gente ci telefonava perchè non riusciva a trovare gli album della Banda Bassotti, con la distribuzione della Emi questa cosa non è più successa. Tutti trovano i nostri album dappertutto e questo ci ha permesso di arrivare in posti dove prima la gente non ci conosceva. Non era giusto chiedere ai nostri fan di dover sbattersi per comprare i nostri album o su Internet o per corrispondenza. Se poi magari si stufavano o non lo compravano li capivo. Ora che siamo tornati indietro di sicuro abbiamo un numero di fan più folto e la distribuzione sarà sicuramente facilitata. Quindi non mi sento di essere incoerente come dicono tanti, io ho fatto una scelta che giusta o sbagliata che sia è servita alla Banda Bassotti per promuovere la sua musica e le sue idee.

 

Per concludere vi faccio i miei complimenti per l’invito che avete ricevuto a suonare al più grande festival itinerante d’Europa, il Deconstruction Tour. Dividerete il palco con le più grandi punk band americane e sarete la prima band italiana che ci è riuscita. Quali sono le vostre sensazioni, ormai di emozione non posso più parlare visto che avete chiuso il Fuji Rock Festival, nel partecipare ad un tour itinerante cosi importante e suonare con tutti questi gruppi americani?

David: L’emozione c’è sempre. Fa piacere vedere come la Banda Bassotti sia cresciuta in questo periodo e trovarsi magari in un posto non dico dove non ti conoscono, cosa che può succedere anche in Italia, ma dove proprio non capiscono quello che dici ma che la gente di diverte uguale. E’ fantastico.

Picchio: Ovunque andiamo troviamo però sempre qualcuno che ci conosce. Magari ci sta qualche italiano che poi porta l’amico, ci sta il basco, il catalano, ci sta il sardo e alla fine è sempre una festa. Ad ogni concerto trovi i “morti de fame” come noi che ci vengono a vedere più i loro amici. Trovi sempre gente come noi a cui girano le palle per come va questo mondo.

Sigaro: A dire la verità non siamo affatto intimoriti, poi non è la prima volta che suoniamo con band americane. Ti confesso che a volte ci troviamo meglio a suonare con band straniere che sono sempre gentilissime e simpatiche, invece con il gruppo italiano sconosciuto con cui è più difficile comunicare. Se la tirano e ti guardano pure male perchè probabilmente pensano che siamo matti, e noi lo pensiamo di loro ma non puoi capire quanto si sentono terribilmente fichi perchè hanno inciso un disco e hanno venduto qualche maglietta. Gli stranieri hanno una concezione migliore da questo punto di vita secondo me.

Picchio: Quando siamo andati in Giappone ci avevano dato un albergo a cinque stelle per dormire e ti puoi immaginare la nostra meraviglia. La prima cosa che gli ho detto a David è stata: “Dimme la verità, je serve qualcuno che je fà le pulizie o gli montà i bidet vero?! Noi non dormiamo mica quà, no?!”. Entriamo dentro e ci pareva il Bengodi, tutto extralusso. Dopo che ci siamo sistemati scendiamo giu nella hall e ci troviamo con le altre band e noi non è che siamo molto intraprendenti con le lingue. Le altre band venivamo da noi, ci chiedevano chi eravamo, cosa facevamo e anche se dovevamo parlare a gesti non ci hanno fatto mai sentire in soggezione. Ci siamo trovati a nostro agio ed è stato un piacere conoscere quei ragazzi.

David: Ci troviamo a suonare con “L’altra faccia dell’America” perchè la maggior parte delle band è politicamente schierata contro Bush, come d’altronde noi. Siamo contenti che anche noi nel nostro piccolo diremo la nostra.

 

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