BAD RELIGION - The Decades: 00's

BAD RELIGION – The Decades: 00’s

Il decennio 2000-2009 è quello che mi ha fatto conoscere e ha iniziato a farmi amare i Bad Religion, band fondamentale per la mia formazione musicale, ma fondamentale anche per tante altre cose: la band di Los Angeles, nei suoi 40 anni di attività, ha segnato quattro generazioni e chissà quante ancora ne segnerà perché, parliamoci chiaro, solo per album come “Suffer”, “No Control” e “The Empire Strikes First” (per citarne alcuni) può campare di rendita per molti, moltissimi anni.
La Decade dei 00’s prevede in scaletta molti dei pezzi che hanno caratterizzato, e stanno tutt’ora caratterizzando, il mio background e la mia passione musicale. Ma andiamo per ordine.

Gli album trattati sono “The New America” (2000), “The Process of Belief (2002), “The Empire Strike First” e “New Maps of Hell” (2007), quattro album differenti per vari motivi, su tutti (da batterista non posso non sottolineare ciò), l’avvicendamento dietro le pelli tra il quadrato e quasi ramonico Bobby Schayer e il funambolo Brooks Wacherman, il ritorno sotto Epitaph e il ricongiungimento di Brett Gurewitz che, da studio, eccetto sporadiche presenze sui palchi, torna alla chitarra a far compagnia a Greg Hetson e Brian Baker.

La scaletta della decade si apre con la doppietta Social Suicide-Los Angeles is Burning e, data la potenza e la canonica precisione del quintetto californiano, il concerto potrebbe già finire qui. Invece continua, eccome se continua, e lo fa con una carrellata di pezzi che vengono estrapolati dai quattro album sopracitati: da Let it Burn-New America di “The New America” (il sottoscritto avrebbe gradito anche una 1000 Memories e/o una I Love My Computer), a Dearly Beloved-52 Seconds (che vede alla batteria un Jamie Miller scatenato e in ottima forma)-Heroes and MartyrsNew Dark Ages di “New Maps of Hell”, passando per le tracce più belle di “The Process of Belief” (Supersonic, Prove It, Epiphany, la sorpresa Bored and Extremely Dangerous e Sorrow su tutte) e quelle del mio preferito “The Empire Strikes First”; come non citare Sinister Rouge o Beyond Electric Dreams?

Ogni singolo pezzo della scaletta meriterebbe almeno due righe di descrizione, tanta è la maestria con il quale viene eseguito e la storia che si porta con sé, chi ha letto “Do What You Wantpotrà confermare. Vi ho già accennato del cristallino talento di Jamie Miller, capace di coniugare semplicità e potenza di esecuzione, mentre Jay Bentley e Brian Baker manifestano superiorità ad ogni nota che schiacciano sui rispettivi manici dei rispettivi strumenti (incantevole la parte dei cori del bassista su Beyond Electric Dreams). Greg Graffin sembra un predicatore e i suoi ormai celeberrimi gesticolii sembrano impartire lezioni di punk rock e attitudine che andrebbero insegnate nelle scuole elementari e anche la new entry Mike Dimkich (che deve ancora entrare nelle grazie estetiche del fan medio dei Bad Religion) se la cava alla grande: ricordiamoci che sostituisce Greg Hetson, mica uno qualsiasi.
Per citare un concetto molto caro a Greg Graffin, James Joyce parlava di epifania come di una rivelazione improvvisa attraverso la quale l’uomo, con gesti o situazioni banali, riesce a capire il senso più profondo dell’esistenza: sicuramente non attribuisco ai Bad Religion il senso della mia esistenza, ma altrettanto sicuramente attribuisco loro la mia epifania musicale. Totali, unici e inarrivabili nella loro perfezione.

Tracklist Decade 00’s:
Social Suicide
Los Angeles is Burning
Dearly Beloved
Let It Burn
Epiphany
Supersonic
Prove It
Can’t Stop It
Sinister Rouge
Let Them It War
The Defense
52 Seconds
Heroes and Martyrs
New America
New Dark Ages
Beyond Electric Dreams
Bored and Extremely Dangerous
Sorrow

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