Miglior concerto dell’anno. Basterebbero queste parole per descrivere lo show dei Bad Religion al Live Club di Trezzo, ma farebbe un po’ schifo come live report quindi provo un po’ a raccontarvi la serata.
Ci presentiamo giusto un po’ prima che gli Interrupters dei fratelli Bivona salgano sul palco. Probabilmente la maggior parte del pubblico non li aveva mai sentiti nominare, ma ci mettono veramente poco a coinvolgere tutta la platea con il loro ska-punk. Iniziano con Haven’t Seen The Last Of Me, poi proseguono con Can’t Be Trusted, Babylon e l’immancabile Take Back The Power. E’ il primo show italiano della giovane band targata Hellcat, e i componenti (soprattutto il chitarrista) fanno di tutto per mettersi in simpatia il bel paese: parlano delle loro origini italiane, indicano i fan, lanciano cori. Prima della fine eseguono due cover (California Sun di Joe Jones e Sound System degli Operation Ivy) e chiudono con Family. Salutati da tutti con applausi e con passione.
Alle 22 attaccano i Bad Religion, che mettono in scaletta 35 (SI’ TRENTACINQUE) pezzi. E via con Spirit Shine, poi la tripletta di apertura di The Process Of Belief e così via. Ogni canzone è una bomba a mano, sotto il palco non c’è tregua: Graffin & Co. contribuiscono eseguendo pochissimi pezzi lenti (giusto un paio) e sorprendendoci con 8 pezzi di No Control, tra cui le poco quotate (ma tanto desiderate) Billy e Henchman. Le pause sono veramente poche, le battute tra un pezzo e l’altro sono ridotte all’osso e per una band di ultra-50enni scusate se è poco. Brian magistrale alla chitarra, Brooks (anche se un po’ coperto) una macchina da guerra. Se proprio bisogna fare quelli che trovano qualcosa che non va bene, l’acustica non era il massimo: le chitarre e il basso scratchavano un po’ e questo ha causato anche qualche steccata di tonalità a Greg. Ma questi sono dettagli, con una scaletta del genere e un pubblico così caldo (pochi stronzi coi gomiti alti nel pogo, molto divertimento), là davanti ci siamo sentiti tutti parte di una grande famiglia.
Alla fine dell’encore, Jay e Brian escono a ringraziare il pubblico e questa è una delle poche volte in cui posso dire di essere sicuro al 100% della sincerità delle parole di una band: è stato veramente memorabile.
Setlist
1. Spirit Shine
2. Supersonic
3. Prove It
4. Can’t Stop It
5. Stranger Than Fiction
6. Against the Grain
7. Recipe for Hate
8. Fuck You
9. Let Them Eat War
10. 52 Seconds
11. Heroes & Martyrs
12. The Handshake
13. Broken
14. Skyscraper
15. Only Rain
16. Delirium of Disorder
17. Do What You Want
18. 21st Century (Digital Boy)
19. Change of Ideas
20. Big Bang
21. No Control
22. I Want to Conquer the World
23. Sanity
24. Henchman
25. Billy
26. You
27. Dearly Beloved
28. Watch It Die
29. Sorrow
30. Infected
31. Generator
32. Punk Rock Song
Encore:
33. Overture
34. Sinister Rouge
35. American Jesus
Scritto da Mau Motta
Foto di Amanda Milan
Non si aprono le foto!