Inizia a Seregno il nuovo corso di NoReason Booking, costola di NoReason Records che si dedica all’organizzazione di concerti e tour nel belpaese; di scena ci sono gli Atlas Losing Grip lasciati recentemente orfani dal cantante Rodrigo, supportati dai bolognesi Linterno e dai milanesi Lineout.
Arrivo al locale sul presto (circa 20 minuti prima dell’inizio concerti) e vedo le solite facce saldamente ancorate al bancone, tempo di una birra e 4 chiacchiere e pronti via, salgono sul palco i Linterno: buona prestazione per loro, sono visibilmente emozionati quando a metà scaletta dedicano a un’ amica scomparsa Eulogy dei Flatliners, personalmente è l’unico punto dove ho notato qualche incertezza nelle chitarre e nel cantato, per il resto una mezz’ora bella carica e intensa.
Arriva il turno dei Lineout, e per me che non li avevo mai visti dal vivo sono una piacevole sorpresa: propongono il loro nuovo disco Guardians Of Punk Rock che già da cd mi sembrava una bella bomba e dal vivo confermano alla grande quello che fanno sentire registrato. Alto livello tecnico in tutti i componenti del gruppo, 30 minuti di hardcore melodico che non lasciano sosta a chi è appassionato del genere, tra riff graffianti di chitarre e basso e una batteria sempre sul pezzo, senza banalità ed eccessivi vezzi. Mi han colpito particolarmente Andrea Codini alla voce e chitarra (riuscire a combinare il 90% del cantato con gran parte di quelle soliste di chitarra glielo invidio molto) e Tommasi Galli al basso, ottima la composizione e l’esecuzione dei pezzi, specialmente di alcuni suoni che sinceramente non pensavo riproponesse anche dal vivo.
Unica pecca della loro esibizione sono i volumi, una chitarra si sentiva poco mentre il basso era a cannone, ma come detto sopra il bassista è una spada e ci si passa sopra, per me a mani basse miglior gruppo della serata.
Tempo di una boccata d’aria, un’altra birra e un paio di shot improvvisati e le luci calano di nuovo. E’ l’ora del piatto forte della serata, gli svedesi Atlas Losing Grip usano come intro Time, dalla colonna sonora di Inception, e l’atmosfera si fa molto coinvolgente. Sono molto curioso di sentire il nuovo cantante e al confronto con Rodrigo non sfigura affatto: la voce è molto simile e presenza scenica ce n’è, lascia spessissimo il mic al pubblico (che per la verità è poco rispetto alle mie aspettative) per i sing along e la scelta non sempre non sempre lo premia. Pescano a piene mani da State Of Unrest e dal loro nuovo disco, Currents, alternando pezzoni a qualche nuova hit, lasciando per il finale alcuni dei pezzi più conosciuti, il pubblico finalmente si scalda con un po’ di crowd surfing e il pit finalmente diventa tale. In generale tecnicamente impeccabili, secondo me sono il tipo di gruppo che rende di più da disco che live e il mio interesse per l’esibizione ne risente in tempi brevi, ma si parla di impressioni e gusti personali.
Le serata volge al termine, pago il mio obolo al banco del merch e mi porto a casa il cd dei Lineout, lo metto nell’autoradio sulla via del ritorno e lì rimarrà per un po’. In generale bel concerto, raro trovare proposte live con gruppi di questo livello e in un posto così bello a un prezzo così stracciato, il che mi lascia il rammarico per non aver visto l’ Honky Tonky più imballato. Una serata così a 5 euro ve la stavano praticamente tirando dietro, muovete il culo!
Scritto da Masu
Foto di AmandaM.