Trovare parole che non risultino scontate o banali per definire questo evento è impresa veramente ardua, ancora più difficile però è riuscire a trasmettervi l’atmosfera che si respirava a Brescia per quello che mi sembra terribilmente riduttivo definire un semplice concerto.
LIVE AT FESTIVAL RADIO ONDA D’URTO
Quelle che si sono alternate sul palco del Festival dei compagni di Radio Onda d’Urto sono probabilmente tra le migliori bands AntiFa della scena italiana e europea, persone e musicisti animati da sincera passione e voglia di lottare che combattono a suon di musica la vergognosa nostalgia delle camicie nere.
Appena arrivato mi metto a scambiare quattro chiacchiere con i ragazzi degli Atarassia Grop e scopro che Robi, Segach, Andreino, Filippo e Bietto oltre ad essere ottimi artisti, sono anche delle persone splendide.
Il loro ultimo album “Non si può fermare il vento” è indubbiamente uno dei migliori dischi che la nostra scena ha sfornato negli ultimi dieci anni e che chiunque ami la nostra musica non può non avere. Quattordici perle di antifascismo, Oi, rabbia, Combat Rock, poesia metropolitana e Ska che dimostrano il talento ma soprattutto la passione e sincerità di questi ragazzi di Como. Il loro concerto inizia purtroppo presto (alle 21:00) ma il pubblico è gia assiepato sotto il palco e gli Atarassia regalano uno show esemplare che coinvolge tutti in cori, balli e pugni al cielo.
Purtroppo il tempo a loro disposizione è poco ma i ragazzi lo sanno usare al meglio tra pezzi storici come “Aqui estamos” e pezzi nuovi come “Sciarpe tese” o “Vi odio” che fanno letteralmente esplodere il pubblico. Il pubblico per tutto il loro live-set accompagna Robi alla voce e mi ha letteralmente emozionato e commosso vedere l’affetto (strameritato) per questi ragazzi.
L’unico appunto che mi sento di fare è a Robi (voce) tanto potente e coinvolgente sul palco quanto esteticamente discutibile con i pantaloncini a mò di mutanda, ma d’altronde chi se ne importa se riesce a fomentare in quel modo il pubblico non è mica uno di quelle classiche (punk) rockstar di plastica (e aggiungerei per fortuna).
Dopo lo splendido show degli Atarassia Grop è stata l’ora dei Los Fastidios. Premetto che musicalmente non mi hanno mai fatto impazzire su cd anche se ho sempre apprezzato la loro resa live ma soprattutto ammirato il loro impegno politico e sociale profuso in tanti anni di attivismo.
Salgono sul palco carichi e sin dal primo pezzo riescono a coinvolgere i presenti che dimostrano di gradire e conoscere anche i pezzi tratti dal nuovo “Rebels and revels”, probabilmente il loro migliore album. Ottima performance anche per loro, d’altronde ci sarà pure un motivo se sono cosi tanti anni che Enrico e soci calcano i palchi di mezza Europa portando in giro il loro Oi/Ska.
Verso le 23 è l’ora della Banda Bassotti che porta sul palco il suo classico mix musicale di ska, Oi, Combat Rock e tanto amore per il Clash, loro padrini spirituali. Portano on stage i brani tratti dal loro ultimo lavoro “Vecchi cani bastardi” che da subito coinvolgono il pubblico in canti e balli frenetici. La band è carica e riesce a dominare il pubblico alternando pezzi storici realizzati in multi medley come “Ska against Racism” o “Giunti tubi palanche ska” e “Luna Rossa” a nuovi anthem come “No T.a.v.” o “Coccodè”. I ragazzi regalano cosi un’ora e un quarto di ottima musica che si conclude con tutte le band sul palco per intonare “Bella Ciao” e ricordare a tutti i presenti l’importanza dei valori di anti-razzismo e anti-fascismo e dell’importanza di continuare a combattere per gli ideali di pace e giustizia sociale.
Massimo rispetto per band come queste che oltre a regalare buona musica si impegnano a tenere alta la bandiera dell’Antifascismo in qualsiasi forma si presenti. Hasta la victoria siempre!