Alternative style, musica e non solo. A far fede a queste parole ecco “Bear in mind” mostra totalmente autoprodotta tenutasi a Milano dal 26 al 28 maggio.
A farci un breve riassunto dell’iniziativa è proprio “la mente” del progetto, Rieko Hagiwara.
Il concetto di base è semplice e sicuramente coraggioso, visto che una mostra di “50 orsetti urbani” non è cosa solita di questi tempi.
D’altra parte di questi tempi business e voglia di hi-tech hanno lasciato poco spazio alla fantasia, ed ecco allora che questi orsi di polistirolo (abilmente decorati da artisti underground come tatuatori, graphic designers, writers) fungono da collante tra passato e presente, il tutto sotto il motto “tieni a mente”.
A fare da location ci pensa lo studio H20, una struttura piccola e allo stesso tempo ben gestita e adatta a ciò che qui avanti verrà descritto.
Tutto è iniziato quando ho visto, come voi, una mostra a Milano: “Beautiful losers”. Essa parlava di street culture, America dalla fine degli anni 70.
Ho avuto un flashback perchè in quel periodo andavo spesso a Los Angeles, non ero skater ma facevo parte di un altro gruppo: new wavers, punk. Quante cose facevamo, con poco, e ci arrangiavamo da soli. La mostra è stata un colpo di fulmine. Sono uscita dalla Triennale e mi sono autoconvinta: dovevo fare qualcosa anche io, adesso.
Basta lamentarsi del mondo, dei locali dove regnano solo fashion victims e finti alternativi firmati da capo a piedi, basta lamentarsi delle serate dove finti DJ suonano musica scadente scaricata dalla rete. Se non trovo cose che mi piacciono, provo a fare qualcosa di interessante e diverso io. Tu che ne dici? Sono ancora convinta che molti tra voi cui sto scrivendo condividono i miei pensieri.
Vogliamo fare qualcosa insieme? E ho pensato a un orso. Da un po’ di anni un movimento internazionale collega giocattoli e artisti. E’ un fenomeno interessantissimo! Toys disegnati da creativi! Tra gioco e sogno il toy permette forse uno scambio personale, onesto e immediato tra persone di cultura o sensibilità diversa, nell’era omogeneizzata della globalizzazione.
E l’orso è un idolo, un’icona tra tutti i giocattoli, il rappresentante perfetto di quel che ognuno di noi porta dentro sé. La mia iniziativa è assolutamente spontanea, senza nessuna pretesa. Vorrei portasse a un evento di due giorni e mezzo e che permettesse un incontro, vero, REALE. Per trasmettere un senso di comunità, per l’importanza di fare qualcosa assieme. Sarà una festa, e ci saremo per divertire e divertirci.
Per info: www.bear-inmind.org