ANTI-FLAG: Justin Sane risponde alle nostre domande

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In occasione del ritorno in Italia degli Anti-Flag (il 29 Maggio al Full Tension festival di Bolzano oltre all’attesissima data il prossimo 25 luglio all’Alchemica di Bologna, ) e della imminente uscita del nuovo attesissimo album “The American Spring”, ho fatto quattro chiacchiere con Justin Cathal Geever a.k.a. Justin Sane, cantante-chitarrista della storica punk-rock band di Pittsburgh.

1) Ciao Justin! Piacere di conoscerti!
Per iniziare: E’ da poco uscito il vostro nuovo album “The American Spring” (il decimo in casa Anti-Flag). Che ne pensi di questo lavoro?

Ogni volta che scriviamo un nuovo album siamo veramente impazienti che le persone lo ascoltino, e, ancora di più, siamo vogliosi di suonare live i nuovi pezzi.
Siamo sicuri che le persone ameranno il nostro nuovo disco, e per questo non vediamo l’ora di suonare ogni singola nuova canzone di “The American Spring”.

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“The American Spring”, 26 Maggio 2015, Spinefarm Records

2) Siete una band dal 1988. Che sentimenti provate nei confronti del vostro lavoro?

In realtà gli Anti-Flag cominciano nel 1993, ma il concetto Anti-Flag parte nel 1988.
Noi amiamo, abbiamo sempre amato e ameremo sempre il punk-rock e il fatto di suonarlo. Questo sentimento non è mai cambiato durante tutti questi anni. Suoniamo il punk-rock che amiamo di più!

3) Un salto nel passato.
Avreste mai immaginato di arrivare a questo punto della vostra carriera come una delle punk-rock band più apprezzate del mondo?

Io personalmente (ma penso di poter parlare a nome di tutti gli Anti-Flag) ho sempre sperato, fin dagli inizi, che la mia band avrebbe potuto adoperare un piccolo cambiamento nel mondo: dare una voce a chi voce non ha.
Credo che nel nostro piccolo siamo stati in grado di realizzare questa impresa. Inutile sottolineare che, la suddetta, è la ragione principale per cui vado fiero di far parte di questo mondo, di questa band e di questa famiglia.

4) Il vostro primo album, “Die For The Government”, uscì nel 1996.
Dopo ben 20 anni di carriera, è cambiato qualcosa nel vostro approccio alla composizione?

Spesso il nostro approccio è esattamente lo stesso: mi siedo, scrivo una canzone ed il gioco è fatto!
Ma c’è una cosa che è cambiata durante gli anni: certe volte cerchiamo un aiuto per la finitura ultima di una nostra canzone.
Facciamo sentire il pezzo ad un amico oppure al produttore, in modo che loro ci aiutino, se necessario, a migliorarlo in ogni sua singola caratteristica. Penso che tutto ciò sia molto utile in ogni ambito creativo.

5) Qual’è il tuo album degli Anti-Flag preferito? Perchè?

Probabilmente il mio album preferito è “The Terror State” perchè uscì in un periodo molto importante per la mia band, un periodo in cui gli Anti-Flag scoprirono il sound perfetto per loro.

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“The Terror State”, Ottobre 2003, Fat Wreck Chords

6) Come Anti-Flag, siete una band sempre politicamente impegnata e sempre attenta alla situazione politica statunitense e, in generale, del mondo intero.
Parlando del vostro paese, credi che le cose stiano andando meglio dopo le varie amministrazioni Bush?

Dopo che Bush se n’è andato, qualche miglioramento è stato percepito negli Stati Uniti: una diminuzione delle guerre via mare, diritti guadagnati dagli omosessuali e progressi in materia di ambiente.
Ma il governo del presidente Obama non è realmente stato migliore rispetto a quello di Bush. Lui ha aumentato gli attacchi aerei sopra i mari, violando varie leggi nazionali e divenendo così criminale di guerra. Obama ha inoltre più volte salvato Wall Street e le banche, non occupandosi invece dei più poveri e ha deportato addirittura più immigrati rispetto a Bush. Abbiamo ancora tanta strada da percorrere purtroppo….

7) Il tuo punto di vista riguardo agli ultimi episodi di violenza della polizia negli Stati Uniti.

Così come Ferguson, anche la città di Baltimora non si sta rivoltando a causa di un singolo atto di brutalità poliziesca. Si sta rivoltando a causa di continue azioni violente da parte della polizia contro i cittadini di Baltimora e non solo. Anche quando i poliziotti sono mostrati a commettere atti criminali di omicidio, come nel caso di Erick Garner (a questo punto Justin mi consiglia questo video: http://www.theguardian.com/us-news/video/2014/dec/04/i-cant-breathe-eric-garner-chokehold-death-video, N.D.R.), il sistema legale li protegge sempre di fronte alla giustizia. E’ pazzesco…

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Recentemente molti telefoni cellulari e macchine fotografiche ci hanno mostrato quello che molti hanno rivendicato a lungo: gli abusi della polizia contro le minoranze, gli indifesi e i più poveri. Questi abusi sono totalmente fuori controllo.
Quando non c’è giustizia nei confronti di una comunità colpita più e più volte, il risultato è la frustrazione: rocce, bottiglie, banche cementate e date alle fiamme sono naturali conseguenze che nascono dall’ingiustizia dell’oligarchia capitalista che governa il nostro mondo diffondendo disuguaglianza e arricchendo sempre la stessa piccola élite, che è al centro di tutti i problemi.

8) Tornando alla musica, il sottoscritto ha avuto molte occasioni di vedere gli Anti-Flag dal vivo, e ogni volta siete riusciti a regalarmi emozioni indimenticabili, tanta è la vostra grinta e la vostra passione. Qual’è il segreto per rendere indimenticabile ogni vostro concerto?

Il segreto è semplice: fare sempre quello che più ami fare nella tua vita.
Se fai ciò, il divertimento, per te e per gli altri, è assicurato!

9) Durante la vostra lunga carriera, avete condiviso il palco con molte punk-rock band da tutto il mondo. Quali sono le tue preferite?

Sicuramente Rancid, Rage Against The Machine, The Bouncing Souls, Die Toten Hosen, Strike Anywhere, Bad Religion, Alexis On Fire, NOFX, Billy Talent e The Code.

10) Siamo arrivati alla fine dell’intervista. Grazie Justin! Se vuoi puoi lasciare un messaggio a tutti i fans italiani degli Anti-Flag e a tutti i lettori di punkadeka.it. 

Prendetevi cura di voi stessi e degli altri!!! Vi amiamo Italia!!! Non vediamo l’ora di tornare nel vostro splendido paese! Grazie per tutti i bellissimi ricordi che noi Anti-Flag abbiamo legati all’Italia!

 

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