Vengono da Pittsburgh (Pennsylvania), sono tra le band più politically uncorrect della scena, odiano George W.Bush e tutte le ingiustizie di questo mondo. Forse una delle poche vere punk band ancora in circolazione e noi di Punkadeka.it li adoriamo proprio per questo…
E’ sempre un piacere incontrarvi perchè non siete mai scontati nelle risposte e la coerenza e sincerità la fanno da padrone con voi. Nella precedente intervista però molti lettori hanno equivocato il significato del vostro nome Anti-Flag, potresti spiegarcelo bene?
Pat: Molta gente vede nel nome Anti-Flag una sorta di anti-americanismo. Non è affatto cosi perchè noi amiamo la nostra terra ma odiamo il modo in cui molti la pensano nel nostro paese, rassegnati e arresisi al sistema e ciò non ci piace affatto. “Contro ogni bandiera” significa prendere la realtà, analizzarla e poi ragionare secondo il proprio cervello secondo canoni di giustizia e pace nel rispetto di tutte le diversità.
Chiarito questo dubbio ora passiamo alla parte musicale. Avete da poco inciso uno split album con i Bouncing Souls per la Byo Records, avete un sound differente in questo album non credi?
Pat: Non sei il primo che ce lo dice ma io non credo che sia cosi. Certamente facendo cover di altre band abbiamo dovuto cambiare stile, sarebbe stato impossibile far diventare una pop/punk song in una street punk veloce e incazzata tanto per intenderci. Penso che ormai dopo cinque album possiamo dire di aver raggiunto un certo livello di personalità nel sound e di averlo mantenuto anche in questo split.
Siete molto giovani ma avete già inciso 5 album, siete sempre in tour in giro per il mondo, avete una label di proprietà vostra, come fate a conciliare tutto questo lavoro assieme?
Pat: Beh non siamo cosi giovani cosi sembra, abbiamo avuto 19 anni diciamo per 5-6 anni di fila, per noi il tempo passa più lentamente! (ride). E’ molto difficile ma abbiamo un sacco di amici che ci aiutano a far si che tutto funzioni al meglio. Siamo molto fortunati e di certo non possiamo lamentarci.
Avete un sacco di gruppi sotto la vostra etichetta, quale è il criterio di scelta che operate per mettere sotto contratto una band?
Chris: Innanzitutto che ci mettano il cuore in ciò che fanno. Non devono essere “band politiche” ma devono avere grande grinta e qualcosa da dire al pubblico. Non ci piacciono le band che fanno solo “Birra e divertimento” e basta, questo non è punk secondo noi, ma solo buffonate. Noi non cerchiamo di creare “baby-antiflag” ma vogliamo che le band su AF Records si possano esprimere al meglio.
Ritenete che il punk abbia ancora un valore politico e sociale o sia solo diventato una moda come sostengono i Randy?
Chris: Sinceramente io spero che almeno il punk abbia ancora un valore sociale e politico anche se a volte è difficile pensarla cosi davanti a tante band idiote…però è almeno bello crederci ancora non credi?! Comunque probabilmente hanno ragione i Randy.
Ti stai riferendo a band come i Blink182 per esempio?!
Chris: Io vado avanti per la mia strada e me ne frego di quello che fà quella gente. Non la ascolto ma non ho nulla contro di loro, certo non è un bello spettacolo vedere uscire la parola punk dalle loro bocche ma non sono problemi miei. Se esistono significa che qualcuno li ascolta purtroppo.
E cosa pensi invece di questa ondata di melassa emocore che ha invaso la scena punk nell’ultimo anno?
Chris: In qualche modo la rispetto di più di quella gente lì. Io non li giudico certo per quello che fanno, a me personalmente non piacciono ma è un altro conto. Io trovo più pericolose band che si spacciano per militanti a forza di slogan e niente altro che queste band che hanno trovato nella sfera emozionale la loro ispirazione perchè in fondo fanno quello che sentono veramente.
Pat: Comunque non è che ci facciano impazzire queste band, li abbiamo dedicato anche una canzone “emo sux” su “There system doesn’t work”!! (ride)
Nell’ultima intervista che abbiamo fatto mi avevate detto che il vostro sogno era di suonare con i Rage Against The Machine, ora che si sono formati gli Audioslave avete ancora questo sogno?
Pat: Fanno belle canzoni ma niente di più. Non li possiamo certo paragonare ai Rage Against Machine che all’epoca crearono veramente un nuovo sound e un nuovo modo di fare musica. Con l’arrivo di Chris Cornell e l’addio alla band di Zach sapevamo tutti quanti che non sarebbe stato più come prima e che la politica avrebbe avuto un’importanza maggiore nella loro musica ma forse è stato meglio cosi perchè possono esprimere cosi ciò che sentono veramente.
Una delle vostre canzoni più famose è sicuramente “Seattle was a Riot”. Dopo Seattle e Genova è venuto l’incontro del giugno scorso di Montreal dove non vi sono state grosse manifestazioni e la gente sembrava quasi disinteressata, si ha quasi la sensazione che questo movimento si stia piano piano sgonfiando dell’enfasi iniziale, cosa pensate voi?
Chris: Genova e Seattle non potranno più avvenire perchè dopo di loro è arrivato l’11 settembre che ha sconvolto tutti i piani internazionali e anche le coscienze, nel bene e nel male, di tutte le persone nel mondo. Non penso che questo movimento si stia sgonfiando perchè lo abbiamo visto da poco in piazza in tutto il mondo: New York. Londra, Parigi, Roma, Sydney, tutti hanno voluto manifestare contro la guerra e queste sono le stesse persone che anni prima erano presenti, chi col cuore chi fisicamente, ai G8 di Genova e Seattle.
Sempre nella scorsa intervista Chris disse una cosa importante “ci sono persone nel mondo che vivono un 11 settembre ogni giorno e di queste però non se ne parla mai”. Cosa può fare un ragazzo oggi per manifestare la propria contrarietà a queste ingiustizie nel mondo?
Pat: Innanzitutto deve informarsi, deve seguire ciò che succede nel mondo cercando anche i canali informativi indipendenti come Indymedia. E’ un’ottima cosa andare alle manifestazioni ma se ci si và solo per folklore o perchè ci vanno i miei amici penso potranno servire a ben poco. La forza dei potenti è quella di poter agire su una massa sterminata di gente che non viene informata oppure viene ingannata da tante false parole dei politicanti internazionali. Bisogna che siamo educati alla pace ma non solo quando ci sono guerre in atto come oggi ma sempre.
Chris: In questa contro-guerra che fà il movimento per la pace sono più che importanti i ragazzi perchè sono loro la classe dirigente del futuro e che dovrà evitare la prossima guerra iniziando già da adesso ad imparare il significato di parole come pace,rispetto, unità e fratellanza.
On the web: SITO UFFICIALE www.anti-flag.com
SITO NON-UFFICIALE ITALIANO www.anti-flag911.da.ru
(thanx to Bullion)