ANOMIA: The Beauty Of Fall

Taglio dark per questo nuovo disco IndieBox.
I mantovani Anomia approdano sulla nota etichetta di Mauri dell’Invasione degli Omini Verdi (che in questo disco ricopre anche le vesti di produttore) con un disco double face. 
Le basi di hc melodico si sentono, la tecnica è ben affinata (i riff di chitarra si susseguono precisi e graffianti), lo sfondo è però cupo e a mezzitoni rock (come sottolineato dalla bellissima “Dirty Game”).
Le melodie sono di ottimo livello (penso ad esempio all’incalzante ritornello di “The city fades”), gli scream rendono attuale questo prodotto affiancando la band ai filoni musicali tanto in voga negli ultimi anni e dando potenza a molti brani.
Le chitarre mi ricordano i canadesi THIS IS A STANDOFF (“are you kidding me?” ma anche “cursing july”) e questo non può che essere un pregio. Veloci e tecniche ma senza essere precipitosamente frenetiche.
Brani come “Yes, I can” e “the light I would not see” (solo musicale) spezzano il ritmo senza abbassare l’attenzione dell’ascoltatore, creando un’atmosfera tesa ed instabile, come un temporale in lontanza che percepisci nell’aria satura di una giornata di mezza estate.
Ricordate i 9MM da Roma che pubblicaraono “on the edge” sotto Wynona? Questo “The beauty of fall” segue un po’ quella strada…Un disco registrato perfettamente e studiato in modo magistrale.
Non innovativo ma non per questo meno interessante. Anzi qualche spunto piacevole lo trovete sicuramente.
Da non far passare senza dedicargli la giusta attenzione…
Voto: 7/10
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