Disgusto e strafottenza un sabato sera di metà febbraio al Cox 18, un release party coi fiocchi, con lo storico Centro Sociale milanese pieno fino all’orlo e dentro tanti di quei punti scena che se li mettiamo insieme ci danno una batteria di pentole griffate “stay true”, ma passiamo al sodo.
Arrivo nella Milano pre-coronavirus alle 22 e qualcosa, sono riuscito a parcheggiare a tempo di record e con 2 km da percorrere a piedi sono quasi tentato di andare al Cox col monopattino di mia figlia, mi hanno fermato solo le istruzioni dell’aggeggio che dicono “MAX 65 kg”…comunque tra una balla e l’altra sono quasi le 22:30, penso di essere tra gli ultimi invece manco per il cazzo, c’è ancora tutto chiuso, per fortuna pochi minuti dopo mi raggiunge il mio amico Bretello, trasferitosi nella bassa da non molto, con la sua ragazza Elisa e finalmente ci si può raccontare di persona quello che è successo negli ultimi anni, per l’occasione ci spostiamo al vicino bar Frizzi e Lazzi, dove poco dopo ci raggiungono i tre gruppi che dovrebbero suonare e 3/4 degli avventori del Cox.
Quando è quasi mezzanotte ci si infila tutti nella bollente saletta di via Conchetta al 18, e finalmente conosco di persona il grandissimo TOM di Radio Punk (che piacere amico mio!!!), oltre ad aver rivisto decine di amici tra cui Fabietto dei Wretched, Ciappo, l’onnipresente Pelle; prendo il 7” giallo canarino da quel bell’uomo di Nic e poco dopo si palesano sul palco i fiorentini Bomber 80, gruppo che ho visto per la prima volta un paio di mesi fa e fu macello, sto giro ho un po di paura che davanti avessero il nulla, ma il Cox non delude mai e già dai primi accordi un po di giovani skinheads e punks, con la bellissima cresta di Andre (piacere conoscerti) ci danno dentro tanto che si fa fatica a trovare qualche buco per fare due foto, ottimo direi! I Bomber 80 sono sempre fenomenali e vederli in azione è sempre un piacere per tutti i sensi disponibili, mi pare di ricordare che hanno anche fatto un pezzo nuovo oltre ai grandi classici come “mollo tutto”, “mentre guardo il cielo”, “DIY” e via così, ma manco il tempo di cambiare due cose che attaccano già gli Urban Vietcong, nel buio sa il cazzo cosa ho toccato ed il flash non risponde più ai comandi (in realtà dopo quasi 8 anni di onorato servizio ha tirato le cuoia), mi tocca fare senza coi risultati che si vedranno di seguito, non che prima col flash erano tanto meglio eh…ed anche qui la paura di vederli per l’ennesima volta con poco o nulla era tanta, seconda clamorosa smentita della serata, dopo il primo pezzo inizia a farsi una bella calca dietro di me, Bebe mi guarda e sembra dire con gli occhi “de'” seguito da una bestemmia più gioiosa che pronunciabile, documento ciò che posso in mezzo a sto marasma tra un urlo e l’altro perché come per i Bomber 80 conosco a menadito ogni pezzo. Su “Drunken Sailor” si uniscono anche i Tullamore (pezzo che hanno fatto assieme) e sul finale mini invasione di palco di creste e teste pelate, e finalmente un concerto con una degna cornice per i bimbi livornesi.
Esco a prendere un po d’aria perché dentro si sbombola, il cortiletto è imballato e non ce n’è uno che non ride, proprio una bella serata, anzi nottata dato che sono quasi le 2:00, mi ri-infilo in saletta per prendere un posto decente per i Sempre Peggio, da quello che ho letto su Radio Punk pare che i ragazzi siano sempre sulla stessa lunghezza d’onda, con quel pizzico di ignoranza che serve come l’aria in sto mondo qua…già dal primo accordo so che per la mia Niky sarà una serata tremenda, ma tutti cantano, si buttano e si divertono, quindi va benissimo così, i 4 pezzi nuovi sono una bomba come promesso e sanno già di hit, mentre i pezzi “vecchi” li sa anche il barista del Frizzi e Lazzi quindi vai di emozioni altalenanti, col groppo in gola su “giorni” e “quei nomi” e piegati in due su “Rinnegato OI!”, sale anche la Dali come di consueto a duettare su “al bar di Gola”, c’è ovviamente spazio per la solidarietà ed il messaggio che porta un ragazzo di Torino per i cumpa’ inguaiati e la serata si conclude tra applausi e troppe birre maldestramente rovesciate.
Sono le 3:00 passate, da buon vecchiodimmerda mi cala la palpebra quindi saluto tutti e faccio i dovuti complimenti alle bands, ed a tutti i ragazzi del Cox, è sempre un piacere entrare in sto posto, e lentamente mi dirigo verso la Sandero parcheggiata in divieto con tanti bei suoni nelle orecchie.
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Mi aggiungo ai complimenti per la serata, purtroppo nn ero presente,(Questo ultimo 7″ dei sempre peggio sembra una bordata già dal titolo). Non riesco però dall’esimermi a commentare. Al concerto dei Casualities sono stato guardato male con domande sprezzanti perché avevo delle svastiche disegnate sul giubbetto e cacciato letteralmente fuori a malo modo dal Pedro(fottesega non è questo il punto).Nessuno si ricorda o ha letto del 77?Si sà la storia si ripete e ancora nessuno c’ha capito una fava. Ma non stó certo qui a commentare perché venga accettata una svasticasu un giubba punk in un centro sociale o perché i compagni comprendano la sovversivitá estetica di un tale atteggiamento.Ma é proprio per questo che non son riuscito dall’esimermi a commentare.Vedo dalle foto che era presente un Punk con la scritta antidope con tanto di A cerchiata che pare più un’estremizzazione alla pubblicità progresso una minaccia verso la droga e i drogati. Non drogarsi è un ottima scelta ma dovrebbe essere soggettiva e non da esporre come fosse legge di vita,ritengo che ognuno dovrebbe essere libero di fare ciò che vuole ,la droga è sempre esistita e di stronzi che né vedono il male assoluto ne è pieno il mondo. Piuttosto scriverei “infodope” ma , probabilmente,non è abbastanza estremo e poi manca la A da cerchiare. Quindi ,ricapitolando ,ricordare al mondo odierno la storia ,affrontando le evidenze celate NO,(che poi le svastiche erano fatte con decori circolari sugli uncini ed erano rappresentate in entrambi i sensi) fare di una scelta che dovrebbe essere soggettiva una campagna militante SI.
Punk Is Dead.