ANGELI: chiacchierata con Max in occasione della ristampa di “Voglio di Più”

In occasione dell’uscita della ristampa di “Voglio di Più”, ho avuto il piacere di scambiare qualche parola con Max, batterista degli Angeli, ma anche ultimo musicista aa sedersi dietro le pelli dei Negazione.

1) Ciao Max, è un piacere e un onore per me fare due chiacchiere con te.
Per iniziare parlaci di “Voglio di Più”, album uscito nel 1999 ma che suona fresco come se fosse uscito un mese fa.

Ciao, il piacere è tutto mio Matteo!

“Voglio di più“, un disco di cui vado fierissimo, il secondo e ultimo degli ANGELI. Registrato al Black Box studio di Iain Burgess (produttore di Big Black, Ministry etc) in Francia. Dobbiamo molto a questo fantastico produttore (Rip), a partire dalla super empatia che da subito si è creata. Complice una stima e amicizia reciproca tra Tax e Ian (ma questa è un’altra storia).
Un disco più maturo rispetto al primo, e in italiano. Suoni più graffianti, più potenza, dinamica e un muro di chitarre che togliti di mezzo.
Per quanto mi riguarda, il disco più bello e significativo che abbia mai registrato. Mi riferisco anche alle melodie della voce, ai testi, alla struttura dei pezzi e alla passione e intesa che in quel periodo avevamo maturato. Un disco che ancora oggi ascolto volentieri.
Si, è un disco fresco, e ancora oggi suona come “nuovo”. Lo amo!

2) La fine degli anni ‘90 funge da spartiacque per il punk in Italia e, mio modestissimo parere, “Voglio Di Più” è il perfetto trait d’union tra ciò che il punk e l’hardcore erano prima e ciò che sono ora: sei d’accordo? Pensi che il vostro album possa essere identificato e letto in questa chiave?

Credo sia andata più o meno così.
Per noi è stato spontaneo unire “generi” così vicini tra loro. Gli Angeli sono stati un gruppo, che istintivamente, ha mescolato queste due componenti. Il punk rock e l’hardcore. Nati e cresciuti con queste due bellissime “realtà musicali” , è stato naturale, fisiologico.

3) 1999-2021: numeri alla mano, sono trascorsi ben  22 anni dall’uscita del disco e di cose in questo paese ne sono cambiate. Cosa ti porti dietro da quei periodi?

Mi porto dietro un sacco di bei ricordi. Concerti incredibili, gente meravigliosa. Dal posto più becero dove abbiamo dormito a quando, straordinariamente, ci davano un hotel. Ho un bel ricordo del sud d’Italia, dove facemmo un po’ di concerti niente male e un gran bel divertimento ovunque. Il Mesa boogie di Tax, la Gibson, la mia Pearl Custom Z Power e i nostri due grandi bassisti (uno per disco) Luca Marzello e Marco Conti. Indelebili.
Poi ci sono cose che non ricordo più, sono passati 22 anni, e nel frattempo mi sono anche rincoglionito.
Credo che gli Angeli siano stati per me il gruppo che più mi rappresenta. Il mio gruppo.

4) Gli Angeli sono una band di Torino e tutti noi sappiamo quanto questa città abbia dato lustro alla scena hardcore e punk degli anni ‘80: quale è il tuo, vostro, rapporto con il capoluogo piemontese e perché, secondo te, fu proprio Torino a dare alla luce alcuni dei più importanti gruppi punk hardcore italiani (Negazione, Declino, Indigesti, Blue Vomit, Nerorgasmo e, anche se non proprio di Torino, Peggio Punx)?

Vero quello che dici. Sarà stata una dieta a base di bagna cauda?
A parte gli scherzi, non conosco la formula che ha dato questo meraviglioso risultato, tant’è che le cose stanno proprio così.
Forse la noia di Torino, che un tempo non offriva molto, e probabilmente il grigiume misto nebbia e la Fiat han fatto sì che da queste parti ci si dovesse dare una mossa. Scuotere Torino.
Così abbiamo fatto. Usare la musica come espressione di rabbia, scontento e dissenso.
Da qui Torino ha iniziato a partorire gruppi, che poi in seguito, faranno la differenza. #Sopracitati

5) Se tu avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo, quale sarebbe il concerto con Gli Angeli che vorresti vivere nuovamente? E quello che invece vorresti dimenticare?

Fortunatamente non ricordo concerti così orribili da volerli dimenticare, certo, alcuni meno riusciti degli altri, ma complessivamente accettabili. Se invece vogliamo ricordare un concerto bomba degli Angeli, per me fu quello a Torino con i  Rocket From The Crypt + Angeli. Adoro i Rocket From The Crypt!
Fu un concerto potentissimo. Ricordo un volume spaventoso e un bellissimo pubblico. (allego foto….): RFTC & I

Max coi Rocket From The Crypt

6) Raccontaci come è nata l’idea di creare un a band punk dopo l’esperienza con il miglior gruppo hardcore italiano di tutti i tempi.

L’idea è nata dalla voglia di continuare a fare musica e di non fermarsi, provando cose “diverse” (dai Negazione), ma affini, il tutto innescato dall’intesa musicale che avevo con Tax. Scrivevamo i pezzi insieme, dalla melodia della voce alle note sulla chitarra.
In più, ci tengo a dirlo, il nome “ANGELI” è nato dall’idea del nostro super fratello Marco Mathieu!!
Insomma, una splendida band in simbiosi.

7) A proposito di Negazione, mi consentirai una domanda da fan accanito della band. Sono arrivato a conoscere i Negazione tramite i miei cugini che mi hanno regalato dischi e maglie (custodisco come una reliquia la prima stampa del 45 giri di “Sempre in Bilico” che i miei cugini presero al glorioso Macchia Nera di Pisa). Tu sei stato l’ultimo batterista a sedersi dietro le pelli della band: come è nata la tua collaborazione con Zazzo, Tax e Marco? Com’è stato suonare in una
band nata puramente hardcore e diventata una parte importante nella storia, non solo dell’hc, ma anche dell’heavy metal italiano?

Arrivavo da una mega esperienza con gli INDIGESTI. Tour americano più una valanga di robe fighe ovunque. Il passo dagli INDIGESTI ai NEGAZIONE è stato breve. Amici da sempre prima di tutto. Comunque una figata di esperienza!
Per quanto riguarda le influenze heavy metal o metal, che all’epoca i NEGAZIONE trasudavano, onestamente, non mi facevano impazzire (ma anche questa è un’altra storia…).

Vecchi flyer di un concerto dei Negazione insieme ai CCM e agli Indigesti

8) Tornando a “Voglio Di Più”, la ristampa in Lp uscirà per l’etichetta pisana Area Pirata Records: com’è nata questa collaborazione?

Tutto è nato dal mio desiderio di stampare in vinile i cd degli Angeli, per farli volare ancora… (usando metafora). Era un desiderio che avevo da un po’ di anni. Quindi ho contattato Area Pirata, per l’esattezza Jacopo Giannetti, una bella persona, e da subito ho percepito un grande interesse da parte loro. Tra l’altro, coincidenza ha voluto che Area Pirata era già interessata in tempi non sospetti alla realizzazione di questo progetto. Avete presente il destino? Bingo!

9) L’intento dei ragazzi di Area Pirata è quello di dare (ri-dare) lustro a uno degli album più influenti della scena punk della fine degli anni ‘90: avresti mai pensato che 22 anni dopo l’uscita dell’album ci sarebbe stata ancora voglia di far girare il vostro 33 giri?

Mi trovo perfettamente in sintonia con la mentalità di Area Pirata. Comunque un po’ ho sempre creduto che potesse succedere. Ovviamente non da subito, ma negli anni. C’è sempre stato un grande affetto nei nostri confronti: ‘Ristampate! Ristampate!’ Detto fatto, eccezionalmente in vinile! Questo ha reso tutto un po’ più stimolante e prezioso.

10) Adesso una domanda più specifica per quelli come me che, per ovvi motivi anagrafici, non hanno potuto vivere appieno la scena punk hardcore degli anni ‘80 e della fine degli anni ‘90: noti dei cambiamenti tra quella che è stata e quella che attualmente è?

Madonna cosa ti sei perso!
Comunque assolutamente si. Per quanto mi riguarda, non nutro lo stesso sentimento nei confronti della scena hardcore/punk di oggi, rispetto a quella di allora. Qualcosa si è spezzato. Forse l’autenticità. Dal punto di vista logistico, organizzativo, tecnologico, oggi è più semplice, super-ovviamente.

11) Io sono un fan sfegatato dei Clash e quello che Joe Strummer e gli altri mi hanno insegnato ascoltando i loro dischi e leggendo libri su di loro è che non esiste cosa più punk di non suonare solo punk, ma di aprirsi anche ad altri mondi musicali apparentemente e stilisticamente lontani, ma che in realtà sono più vicini che mai. Dopo i Negazione, insieme a Tax, hai sperimentato nuove strade sonore (penso a Fluxus e Persiana Jones) e gli stessi Angeli aggiungono quella vena melodica alla consueta rabbia dei Negazione: cosa ne pensi della sperimentazione e dell’apertura ad altre vie sonore nel punk rock?

Ti correggo, con gli amici FLUXUS non ho mai suonato…. Coi Persiana Jones si.
Da musicista i Persiana sono stati molto importanti per me. Ho potuto sperimentare e imparare un nuovo genere musicale, lo ska e il tempo in “levare”, mischiato al punkcore.
Adoro le melodie vocali sul punk, che da sempre esistono, vedi Descendents, Bad Brains, Ramones etc. Le contaminazioni sonore a me piacciono, e le vedo come una sorta di apertura mentale, purché non si cada nella banalità e scontatezza che, purtroppo, spesso mi capita di ascoltare.

12) Raccontaci l’esperienza al Monsters of Rock del 1991: cosa ha significato per i Negazione e per te suonare con AC/DC, Metallica ecc?

È stata un’esperienza eccezionale quanto bellissima. Nessuno di noi aveva mai vissuto un concerto così imponente, con un numero così impressionante di gente. La figata è stata di ritrovare in una situazione così diversa, un botto di persone che erano lì per i NEGAZIONE!! Da pelle d’oca!

13) A proposito di aneddoti dei concerti: gli Angeli e i Foo Fighters sono legati da un fatto che forse molti non sanno.

E bravo Matteo! Intenditore!
Probabilmente ti riferisci ad un concerto tenuto a Milano nel 1997 (Propaganda). Foo Fighters + Angeli!
Anche qui un concerto pazzesco! Tutto nato all’ultimo momento. David Grohl (mitico batterista degli Scream di ieri), con i suoi Foo Fighters di oggi, cercava una band di spalla, noi prontissimi andammo, e fu un gran bel concertone!
Eravamo convinti di poter fare un grande concerto, e così è stato. Una bomba!

14) E’ da poco scomparso Alberto Gigante, per tutti Gigo, storico batterista degli Impact: un tuo ricordo legato a questa leggenda dell’hc italiano.

Nota dolente. Tragica. Che botta! Un grande dispiacere. Ho un ricordo recentissimo e bellissimo con Gigo.
Nel 2019 ho avuto il piacere di abbracciare gli Impact (tutti) a Torino. Era un concerto “debutto” dei Jesus Freaks (Anfibio Records, un nuovo progetto di cui facevo parte), presentavamo il nostro primo EP, insieme agli storici Impact. Serata stupenda. Risate, aneddoti, birra.
Poi poco tempo fa, la notizia devastante, da non credere. Faccio ancora fatica a metabolizzare l’enorme perdita.
Ciao Gigo!

Gli Impact in una vecchia foto (www.lovehate80.it)

15) Ultima domanda: tu hai vissuto l’esplosione delle fanzine in Italia (penso soprattutto a Testa Vuota Ossa Rotte ma ce ne sono state molte altre) e, proprio sulle fanzine si scoprivano concerti, si leggevano recensioni ecc. Oggi il mondo è cambiato e si è evoluto (o involuto, dipende dai punti di vista) e tutto è più portabile, più alla mercé di tutti in qualsiasi momento, data la potenza di internet e dei social media. Tu che hai vissuto un “prima” e stai vivendo un “ora”, cosa puoi dirci di questo inevitabile cambiamento per quanto riguarda l’ “informazione” nel punk rock?

T.V.O.R (imbattibile!) che fanzine meravigliosa!! Il cartaceo!! La qualità! Stiv Rottame! Imperdibile! Vorrei citare anche la zine maximumrocknroll (oltre oceano), fonte inesauribile di informazioni punk mondiale. Meraviglia.
Detto questo, certo ora è tutto più fruibile ma nello stesso tempo te la godi un po’ meno. Comunque sia, faccio poco testo, non seguo molto le webzine oggi, a parte punkadeka.it!!!



16) Grazie mille per la chiacchierata Max, se vuoi lascia un saluto ai lettori di punkadeka.it

Ciao lettori di punkadeka.it, gli ANGELI vegliano su di voi!

Max
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