ANDREA CAREDDA: tra MANGES, PUNK ROCK RADUNO, STRIPED MUSIC, VETERANS e SKALETTA ROCK CLUB

In occasione dell’uscita di Back to Bangkok, secondo singolo estratto da “Book of Hate Fotr Good People”, nuovo album dei Manges, abbiamo fatto due chiacchiere con Andrea.

1) Ciao Andrea, parlaci del vostro nuovo album “Book of Hate for Good People”, in uscita il prossimo autunno.
Ciao! L’album è stato scritto l’anno scorso, quasi tutto da me, come sempre con la collaborazione del nostro batterista Manuel ai testi. E’ stato un momento molto prolifico ed eravamo così entusiasti delle canzoni che ci siamo messi subito al lavoro per produrlo. Dato che si era ancora in pandemia, abbiamo deciso di registrare a Spezia nello studio dove proviamo abitualmente. Uscirà a settembre sulla nostra etichetta Striped Records in LP/CD e digitale.

2) Book of Hate for Good People: a cosa è dovuto questo titolo?
Lo ha pensato Manuel e ci è piaciuto subito. Come dice spesso lui, quando ti morde il lupo non ti sorprendi, ma se ti morde la pecora… Anche qui esprimiamo sentimenti “forti” ma siamo sempre fedeli alla nostra indole di personaggi dei cartoni, un po’ ironici ed infantili nel comunicare il disagio.

3) Domanda da fan, ancor prima da uomo di punkadeka. Il vostro penultimo album, “Punk Rock Addio”, poteva lasciar intendere che sarebbe potuto essere l’ultimo, un addio al punk rock: perché ci avete voluto così male e ci avete fatto pensare che sarebbe potuto essere il vostro commiato?
Ci piaceva la provocazione del titolo, ma in realtà abbiamo sempre detto che non si trattava di un vero addio alle scene. Era più voglia di sottolineare un cambio di mentalità.

3) Tornando a “Book of Hate for Good People”, il primo singolo, “High on Stress”, rappresenta in pieno il vostro stile: cosa dobbiamo aspettarci dall’intero lavoro?


Ho già detto che questo è il nostro primo vero album pop-punk. Credo che la produzione sia ben curata, e le canzoni sono pensate essenzialmente per divertire. Mi sembra che sia un disco molto in linea con lo stile del gruppo, e amo tutte le canzoni dalla prima all’ultima.

4) Cosa significa per voi essere un po’ i nostri portabandiera del punk rock a livello mondiale?

Non lo so, mi pare esagerato. Siamo un gruppo che ha avuto la fortuna di vedere riconosciuti un po’ degli sforzi fatti. A tanti non succede proprio per cui non ci possiamo lamentare.

5)  Da spezzino doc sei nato e cresciuto alla Skaletta Rock Club, storico locale punk rock di Las Spezia. Cosa significa per te e per tutti voi questo glorioso club?

La Skaletta è casa nostra, abbiamo contribuito a farla crescere e siamo tutti ancora attivi nel collettivo che gestisce il club. Di solito se suoniamo a Spezia, suoniamo alla Skaletta. Sono i nostri concerti più divertenti.

6) Che ne pensi della scena punk italiana attuale? Da assoluti portavoce del termine “ramonescore” (che personalmente rifuggo) credi che il punk rock italiano abbia possibilità di successo anche al di fuori del filone Ramones?
Dipende cosa intendi per successo. CI sono un sacco di gruppi Italiani non “Ramonescore” che hanno fatto cose bellissime. Noi facevamo “Ramonescore” quando ancora non si chiamava così, siamo stati tra i primi, oggi non so se è un bene o un male ma per semplificare lo chiamiamo così. Probabilmente i gruppi bollati come “Ramonescore” non avranno mai grandi possibilità di farcela, perché al di fuori della nicchia di fissati, il genere si presenta come estremamente derivativo e ripetitivo. Non sono tanti i gruppi che riescono a crearsi un’identità. Molti si divertono semplicemente a ripetere il cliché, non c’è niente di male ma non ci si può aspettare di fare il botto scopiazzando quello che fanno altre band che già si rifacevano ad altre band che scopiazzavano i Ramones.

7) Una domanda per l’Andrea organizzatore del Punk Rock Raduno: quale secondo te potrebbe essere la rivelazione della quinta edizione che sta per partire?


La rivelazione di quest’anno sarà riscoprire quanti siamo e quanto siamo belli, dopo anni di pandemia durante i quali siamo stati tutti un po’ lontani.

8 ) Cosa significa organizzare un festival punk rock nel 2022? Cosa vi spinge a farlo?
La stessa passione che mi spinge a suonare, a stampare dischi, e tutto il resto. Io e Franz facciamo il Raduno ormai da sette anni semplicemente perché ci divertiamo a farlo e sappiamo che ai nostri amici piace venirci. Ma se non ci fosse quello, faremmo altro, organizzeremmo altro… basta aver voglia di fare, non importa cosa o a che livello. Pe me una vita senza passioni è indegna di essere vissuta.

9) Tornando ai Manges: immagino che l’uscita del nuovo album porterà con sé un tour anche nella Penisola: puoi darci qualche anticipazione?
L’uscita dell’album coinciderà con date in Italia e magari Europa, ma è ancora tutto in lavorazione. 1

8) Cosa significa per voi aver affidato il mixaggio di “Book of Hate for Good People” alla leggendaria Blasting Room? Come è nata questa collaborazione?
Avevamo già mixato un nostro EP dal titolo “Florida” con loro. CI siamo tornati perché per come son fatte le canzoni, e per come abbiamo registrato, sapevamo che il sound del Blasting Room ci sarebbe stato bene, e credo che abbiamo avuto una buona intuizione.

11) Dopo “Bad Juju” del 2010 è uscito “All Is Well” del 2014, con una produzione differente a livello di sound rispetto al precedente e al successivo “Punk Rock Addio” del 2020: puoi spiegarci questo cambio di rotta momentaneo nel vostro sound?
Non sono cambi di rotta drastici, i Manges assomigliano sempre a loro stessi anche quando provano a cambiare. Per ogni album partiamo da un’idea generale di temi, mood, estetica, e suono. Ogni disco è un tentativo più o meno riuscito di avere un album coeso e non un semplice insieme delle ultime canzoni scritte.

12) Raccontaci la storia di Back to Bangkok, secondo singolo uscito in questi giorni.


In Bangkok volevamo raccontare quei momenti in cui ti rendi conto di essere sempre al punto di partenza, e le cose non vanno bene. Forse è uno dei pezzi col tiro più pop di tutto il disco. Vado molto fiero di questa canzone e una volta finita di registrare credo abbia guadagnato anche di più rispetto alla mia demo. Esce domani 12 Luglio come singolo digitale, anticipazione dell’album.

13) Invece coi Veterans? Quali sono i vostri piani per il futuro?


Con I veterans sono stato un po’ fermo, ho giusto fatto uscire un paio di singoli nell’ultimo anno. Nel prossimo futuro vorrei comunque concentrarmi di nuovo su qualche progetto al di fuori dei Manges. Ho sempre voglia di darmi da fare

14) Te sei l’owner dell’etichetta Striped Music. Parere personale: devi avere passione da vendere per stampare e produrre CD e lp punk rock in questi anni dove il digitale sta, ahinoi, prendendo il sopravvento.


Ah beh certo, credo che un qualunque negozietto di dischi di 30 anni fa vendesse più di noi, ahah. Comunque tra il mail order e l’etichetta ci divertiamo molto e non va affatto male. Abbiamo in uscita proprio a metà luglio il nuovo album degli Screeching Weasel, che stampiamo per adesso solo noi anche per gli USA, quindi un passo abbastanza importante. E poi anche tanti gruppi Italiani come Hakan, Slurmies, New Real Disaster, Stinking Polecats, Retarded.

15) È stato un piacere scambiare due chiacchiere con te Andrea, se vuoi lascia un messaggio ai nostri lettori
Ciao lettori, ci vediamo al Raduno!

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