Inauguriamo l’appuntamento bimestrale di Alternative zone con le ultime tre uscite della label meneghina Still Life Records.
Partiamo con l’EP d’esordio dei tanto osannati Hopes Die Last (7), band capitolina che in “Your face down now” mostra tutto il suo potenziale andando a ripercorrere la strada rock/screamo che in America imperversa e che qui da noi fatica a prendere piede. Buonissimo il lavoro svolto nel songwriting e nella parte vocale, dove i nostri si dividono (come ormai da copione) tra parti screamo e melodiche di buona presa. Sei brani sono pochi per delineare il percorso stilistico di un gruppo, per intanto pollice alzato. Di tutt’altra pasta (e di sicuro più in linea con la mentalità dell’etichetta) “Our roots our pride” (8), gran bella raccolta composta da alcune delle band più influenti della scena posi-hardcore e straight edge italica del periodo 90/95. Al suo interno troviamo infatti Growing Concern, Think Twice,Open Season, Maze, Creepshow e Reality per un totale di trentadue brani che riporteranno alla mente della vecchia scuola uno dei periodi più prolifici del movimento hardcore più recente e servirà ai più giovani a capire che prima di Comeback Kid e simili c’erano band assai più ispirate e creative. Chiudiamo il capitolo Still Life con i The End Of Six Thousand Years (7) e il loro interessante “Isolation”, dove al suo interno troviamo il DNA di una band matura, coraggiosa e decisamente fuori da ogni trend che TV, radio e magazine vogliono propinarci. Ilrisultato finale è un album più metal oriented di quello che ci si poteva aspettare, dove la scuola nordica è grande protagonista (in particolare davvero belli i passaggi di chitarra) e dove lo spettro Neurosis aleggia a più riprese. Un disco intenso e particolare, che si fa apprezzare solo dopo attenti ascolti e non adatto a chi è alla ricerca di breakdown e metalcore. Passiamo dall’altro capo dell’Oceano per arrivare a parlare di un altro ottimo disco hardcore vecchia scuola, ossia “New lexicon” dei Paint It Black (8) (band che annovera tra le proprie fila Dan Yemin dei grandi Lifetime).
Come per il precedente “Paradise” si ha a che fare con un sound vecchia scuola che in questa occasione sembra non disdegnarealcuni elementi introdotti dalle nuove leve hardcore, un bel mix fatto di sonorità metalliche e velocità schizofreniche di grande impatto live. Da evidenziare ancora una volta l’invidiabile qualità dei testi scritti dallo stesso Yemin, dalle varie tematiche e sempre obiettivi nell’inquadrare i pro e contro di una società – quella americana – in caduta libera. Rimaniamo negli States per quello che è sicuramente uno dei flop più clamorosi degli ultimi tempi, ossia il disco omonimo dei Bury Your Dead (4). Dopo l’abbandono del cantante Mat Bruso il gruppo sembra essersi perso per strada, andando prima ad arruolare la prima voce degli I Killed The Prom Queen e successivamente l’ex Kassius Mike Terry, con il quale hanno composto il nuovo disco. Problema numero uno: i B.Y.D. sono convinti oggigiorno di essere una metalband a tutti gli effetti (ma in realtà non lo sono e non lo sanno suonare), problema numero due la tamarraggine di un tempo è andata scemando per lasciare spazio a trucco facciale e vestiti super cool (almeno una volta erano tuff guy tutti d’un pezzo). Tornando a parlare del disco, dimenticatevi tutto quello che avete sentito di buono in “You had me at hello” e “Cover your tracks”, oggi la band sembra essersi innamorata dei Mudvayne andando a riprendere il filone new metal nei suoni e dando spazio a parti vocali melodiche da far accapponare la pelle. In definitiva non c’è che dire: li abbiamo persi. Fortuna vuole che in casa Victory siano ancora presenti band di interessanti, come nel caso dei Red I Flight (7) e dei Secret Lives! Of The Freemasons (8). I primi arrivano da Detroit e si presentano con “The years” un album che va a riprendere il filone metalcore unendolo al genere del momento, il deathcore. Il risultato finale è onesto, tanti bei cori, breakdown scontati ma che sapranno farsi valere in sede live e per finire una serie di brani che entreranno nelleplaylist di molti lettori MP3 degli amanti del genere. I Secret Lives!Of The Freemasons giungono finalmente in Italia dopo un esordio (da avere) mai pubblicato dalle nostre parti e un fanbase immenso Oltreoceano. “Weekend warriors” mette a nudo pregi e difetti del sestetto, visto che se da una parte ci troviamo dinnanzi a brani alternative rock dal groove contagioso dall’altra bisogna ammettere che anche nel loro caso il secondo disco non ha apportato alcuna novità sia nel sound che nelle liriche. Un neo questo che comunque non macchia la pregevole performance offerta da questi musicisti, abili nell’alternare brani movimentati a ballad struggenti. In America impazzano nelle College Charts, in Europa staremo a vedere visto che le premesse per dei buoni riscontri ci sono tutte!
Sempre in territorio americano troviamo i Kingston Falls (7), christian band finora sconosciuta ma che in “Armada on mercury”, mostra di avere tutti gli attributi necessari a fare un bel salto di notorietà. Passionalità, partimetalliche ben congeniate e grinta da vendere sono ciò che troverete in questo lavoro, che va a chiamare in causa i primi Atreyu per i suoi toni dark e gli Alexisonfire in fatto di potenza sonora. Se siete alla ricerca di un volto nuovo sul quale scommettere, segnatevi il loro nome, non ve ne pentirete. Chiudiamo in grande stile parlando della reunion dei Sottopressione (10) e della stupenda raccolta “1993-2000 A pieno carico”, dove al suo interno troverete tutto ciò che è servito al gruppo milanese per segnare in modo indelebile la scena hardcore nazionale e a farsi un nome a livellointernazionale. Un lavoro curatissimo ed esaustivo in tutte le sue parti, dove al suo interno troverete l’intera discografia del gruppo divisa in due dischi e un booklet ricco di fotografie “storiche” e testi. Che altro dire se amate l’hardcore questo è un acquisto doveroso! Alla prossima puntata! Per suggerimenti, opinioni, critiche e quant’altro[email protected].
HOPES DIE LAST “Your face down now” (Still Life/Edel)
AA.VV. “Our roots our pride” (Still Life/Edel)
THE END OF SIX THOUSAND YEARS “Isolation” (Still Life/Edel)
PAINT IT BLACK “New lexicon” (Reflections/Import)
BURY YOUR DEAD “Bury Your Dead “Bury Your Dead” (Victory/Venus)
RED I FLIGHT “Years” (Victory/Venus)
SECRET LIVES! OF THE FREEMASONS “Weekend warriors” (Victory/Venus)
KINGSTON FALLS “Armada on mercury” (Facedown/Import)
SOTTOPRESSIONE “1993-2000 A pieno carico” (Bagana/Ammonia/Edel)