ALLA NOSTRA ETÀ INVECE NOI ASCOLTIAMO PUNK: intervista a SEBY DEROZER tra passato, presente e futuro

Abbiamo fatto due chiacchiere con Seby, cantante/chitarrista dei Derozer, storica punk rock band vicentina attiva dagli anni ’90, ma con ancora tanta voglia di suonare punk.
 Ciao Seby, raccontaci cosa vuol dire per te essere un Rozzo dopo tutti questi anni.
Ciao a tutti, continuare a fare ciò che ami, senza se e senza ma, senza compromessi. Provando ancora l’entusiasmo di un tempo, avendo ancora le farfalle nello stomaco prima di salire sul palco. L’emozione per un pezzo nuovo che sta nascendo. Le birre ed il brancamenta.
 I Derozer sono tra le 3-4 band culto del punk rock italiano: quali valori sussistono rispetto a quelli che ti hanno portato a formare la band?

C’è ancora la passione sfrenata per il punk rock, la voglia di mettersi sempre in gioco, di migliorare ancora. Il piacere di viaggiare, di divertirsi stando insieme, conoscere gente e posti nuovi e, naturalmente, la birra ed il brancamenta.

Punk rock e impegno politico e sociale che molto spesso ha avuto a che fare coi Derozer: cosa puoi dirci a riguardo? Ti senti sempre uno straniero?

Purtroppo l’Italia e l’Europa in generale, stanno invecchiando e lo stanno facendo male. Le canzoni dei Derozer sono sempre state un istantanea della situazione che viviamo e che ci circonda. Impossibile non toccare qualche tema a sfondo sociale. In Italia è difficile fare tutto, è difficile vivere da migrante e a volte è difficile vivere da cittadino italiano, quindi sì, purtroppo sono ancora uno straniero.
 Quali sono i pezzi dei Derozer ai quali sei più legato e quali quelli che, a posteriori, non avresti voluto scrivere oppure avresti voluto, sempre a posteriori, scrivere diversamente?
Ma sai, le canzoni sono come i figli, tu ci metti sempre il massimo impegno per farli “crescere” bene. Poi a volte ci riesci bene e a volte meno bene. Penso che Il cuore del mare sia una canzone che non ha riscontrato il successo che merita. Al contrario, produrrei in maniera totalmente diversa tutto l’album “Di Nuovo in Marcia”.
 Come ti spieghi il fatto che sembra che il punk stia cadendo nel dimenticatoio?
Guarda, quando abbiamo iniziato noi a cavallo tra gli 80 e i 90, la cosa più da sfigato che un ragazzo potesse fare, era mettere su una band Punk Rock. Ricordo ancora le risate dei gestori dei locali, a cui portavamo il demotape (in cassetta) per farci suonare, quando alla domanda “che musica fate”, si sentiva rispondere “punk rock”. Poi le cose sono cambiate e distanza di oltre 30 anni siamo ancora qui. Le cose cambieranno, ci puoi giurare, il punk pulirà tutta questa merda che dobbiamo sorbirci quotidianamente.
 Se penso alla Veneto punk rock penso subito a CSCH, Los Fastidios, Derozer e altri, ma anche a Slurmies, All Coasted e altre band di nuova generazione: come reputi la scena della tua regione e, in generale, del nostro Paese?
Il Veneto, ma più in generale tutto il nordest è sempre stato terreno fertile per il punk rock, l’hxc, ecc. Sono estremamente orgoglioso di All Coasted e Slurmies, che nel mio piccolo cerco sempre di supportare. Il futuro non è scritto, ci vuole costanza e perseveranza, solo in questo modo si può sperare di avere un futuro. Come detto in precedenza, io ci credo.
 Abbiamo notato che siete in studio di registrazione: cosa dobbiamo aspettarci?
Stiamo lavorando ad alcuni pezzi nuovi ma non so ancora in che forma usciranno, se come singoli o raccolti in un album. Penso sia necessario adeguarci alla velocità dei tempi, la nostra musica resterà ovviamente fedele a se stessa, ma sarà probabilmente distribuita e resa fruibile secondo le modalità più attuali.
 Il vostro ultimo album “Passaggio a Nordest” è datato 2017. In questi 6 anni siete riusciti a trovare il vostro passaggio?
Il passaggio a nordest è chiaramente una chimera. Molte volte abbiamo già accanto a noi la felicità ma non siamo in grado di percepirla, altre volte la cerchiamo ovunque senza trovarla. E’ un lungo viaggio che non abbiamo ancora terminato.
Sempre rimanendo a “Passaggio a Nordest” uno dei pezzi che ho preferito sin dal primissimo ascolto è Il Cuore del Mare, pezzo che, ahinoi, racconta una triste e deprimente realtà: quale è la tua opinione a riguardo di questo delicato argomento?
Come già detto prima, il brano è purtroppo attualissimo e racconta la tristissima realtà dei fatti. Siamo di fronte ad un fenomeno iniziato trent’anni fa e che durerà perlomeno altrettanto. Tentare di arginare una cosa del genere come si sta facendo ora è semplicemente non vedere la realtà.
 Anni fa cantavi “e che tristezza quando chiude il bar”: dal Covid in poi molti locali sono stati costretti a chiudere i battenti nel menefreghismo quasi generalizzato (eccezion fatta per il bellissimo progetto “Ultimo Converto”, che ha visto l’impegno di numerose band alternative italiane): a tuo parere, quale potrebbe essere la via di uscita da questa pessima situazione culturale?
Eh già, purtroppo l’essere umano si abitua presto a tutto. Che sia una cosa bella e positiva, o brutta e negativa ci si abitua. Ora si è abituato a stare a casa, a comprare tutto online, a non frequentarsi più. Funzionano i grandi concerti, ma penso sia più un fenomeno di moda che di cultura. Ci vorranno ancora diversi anni per tornare come prima, sempre che ci si ritorni.
 C’è un aneddoto che ricordi con estrema gioia e uno che vorresti dimenticare in tutti questi anni in giro?
Con estrema gioia ricordo le prime date importanti, per esempio coi Bad Religion, o le conferme ai grandi festival e le prime richieste all’estero. L’episodio più nero invece è l’incidente alla mano sinistra che mi costrinse a lasciare la chitarra e dedicarmi solo a cantare.
Raccontaci la vostra esperienza al Punk Rock Raduno: che idea ti sei fatto di quella bellissima esperienza che esula anche dal mero concetto musicale?
Andrea e Franz hanno fatto davvero una cosa fantastica. Sono andati a colmare un vuoto e ci sono riusciti benissimo. Ci sono stato sia come artista che come spettatore, trovandomi sempre come a casa.
 Tornando infine ai giorni nostri, Ci sarà un tour in autunno/inverno? Qualche anticipazione?
Certamente, ci saranno alcune date nei club.
Siamo partiti da Vicenza il 14 ottobre, poi ci sarà Bergamo il 20 ottobre. Il resto verrà annunciato a breve.
Grazie della bella chiacchierata Seby.
Grazie a voi ragazzi, ci vediamo presto!
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