Gli Agnostic Front passano dalla label punk Epitaph a quella metal Nuclear Blast.
Se gli ultimi 3 album (usciti tra il 1998 e il 2002) avevano fatto felici gli amanti del loro primo periodo con le radici ben salde nella sottocultura Skinhead e Oi! (per capirci gli Agnostic Front dei primi anni ’80 col singolo “United Blood” ) oggi con “Another Voice”, si ha un ritorno al puro hardcore style con le tinte metal di “One Voice” (1992), l’album più thrash e controverso che divise i fans, ma che fece conoscere la band al mondo metal.
Per la prima volta dal 1993 hanno aggiunto una seconda chitarra Matt Henderson (già con loro e con i Madball) ed hanno spinto il sound verso un genuino ed aggressivo thrashcore.
La voce di Roger Miret è completamente hardcore (come puoi insegnare a un vecchio cane un nuovo stile per abbaiare!?!), i cori potenti e che spaccano, Vinnie Stigma sa usare la diavoletto come un rasoio.
Non c’è dubbio: tutti i canoni sono al loro posto; d’altronde sono stati proprio loro ad inventare questo genere. Tutto è stato affidato alla produzione di Jamey Jasta (Hatebreed) che appare insieme a tutta la cricca NYHC nel bellissimo video “Peace”.
Nati e cresciuti nelle strade della grande mela tra storie che hanno fatto la loro storia: prigione, divorzi, amici persi, omicidi, droga, violenza. Massimo rispetto per gli Agnostic Front che dopo 22 anni sono riusciti ancora a regalarci un buon album dinamico e potente.