C’è voluto del tempo, ma finalmente qualcuno si è accorto di loro.
Poco importa che questo matrimonio Abel Is Dying/Still Life nasca da una profonda amicizia (anzi, ancora meglio secondo il sottoscritto), qui a parlare è un esordio che a dirla nel modo meno volgare possibile, spacca il culo in tutto e per tutto.
Piccoli metallari crescono, eccome se crescono visto che dal demo (recensito dal sottoscritto su queste pagine) a “Gazing from the abyss” il combo milanese è cresciuto parecchio sia nello stile che nell’interpretazione del genere, più personale e ricercata.
L’attacco di “Winchester’s nightmare” è fantastico, brutalità pura regalataci da fraseggi chitarristici devoti alla nuova scuola metal/hardcore californiana e da ritmiche d’assalto ben potenziate dalla produzione eccellente dei Cellar Door Studio di Gianluca Amendolara.
A rendere ancora più hardcore il tutto ci pensano le voci di Tommy e Paul, dai toni differenti ma che ben si sposano alla causa Abel Is Dying dove energia e potenza sono alla base. Elementi quelli segnalati finora che troverete nel corso di tutto il disco, interpretati con grande stile e professionalità da ragazzi che ci credono veramente in ciò che fanno sbattendosi molto.
A testimoniare la loro genuinità ecco un lotto di brani da urlo come “The constellations fever” (veloce come una scheggia impazzita e appesantita da breakdown spezza collo), “Grave Poem” (spettacolare il lavoro svolto su liriche e sezione ritmica) e la fame di metallo nordico di “Buried like Beatrix” che uniti fanno di “Gazing from the abyss” un album eccelso in ogni sua parte. Tanti sinceri complimenti agli Abel Is Dying – “capi del metallo” made in Italy – e alla Still Life Records, che ormai a furia di sfornare dischi di altissima qualità sta viziando non poco i suoi ammiratori!
Voto: 8
Tracklist:
01. Winchester’s nightmare, 02. The constellations fever, 03. Grave poem, 04. Marcus Bridge, 05. Buried like Beatrix, 06. Eternal life, 07. The abyss (outro)