Districandomi tra i vari impegni giornalieri riesco ad arrivare al MusicDrome verso le 21:30 ben convinto di essere in tempo per assistere a l’esibizione di tutti i gruppi.
A WILHELM SCREAM + RED LIGHTS FLASH + L’INVASIONE DEGLI OMINI VERDI
@ Music Drome (Milano) 22-05-08
Dopo aver salutato qualche vecchio amico all’ingresso mi accordo che la musica di sottofondo proveniente dalla sala esce già dagli amplificatori degli austriaci RED LIGHTS FLASH, mentre all’interno del locale si possono contare a malapena una centinaia di persone (e la situazione non migliorerà alla fine della serata).
Questo significa essersi perso l’esibizione dell’INVASIONE DEGLI OMINI VERDI, band italiana che ha aperto tutte e tre le date italiane degli A WILHELM SCREAM. Peccato perché la band bresciana ha mostrato con il passare degli anni una notevole evoluzione, ispirandosi musicalmente proprio al quintetto del Massachusetts.
Dopo questa breve divagazione torniamo alla cronaca della serata e partiamo quindi con la performance dei RED LIGHTS FLASH.
Punk-hc politicizzato come tanto mi piace in questo periodo, un buon mix tra ANTI-FLAG e PROPAGANDHI direi., con qualche inserto rock qua e là.
Potenti e decisamente a loro agio sul piccolo palco milanese , i RED LIGHTS FLASH ci propongo diversi brani estratti dal loro ultimo lavoro, uscito nel 2004 per l’americana AF Records, tra cui ricordo la bellissima “Past soul” e qualche anteprima del nuovo album , di cui “The end of history itself” (scaricabile attraverso il loro sito) risulta sicuramente essere la più convincente e orecchiabile.
Il pubblico, pur fermo, sembra gradire l’atmosfera creata dai quattro ragazzi di Graz, che si confermano probabilmente una delle migliori realtà europee del genere. Da seguire con molta attenzione.
Giusto il tempo per fare quattro chiacchiere con le solite facce note e si arriva al “clou” della serata.
La band capitanata dal frontman Nuno Pereira parte a mille, infiammando subito il pubblico con “Killing it.
Energici sia nell’impatto “live” che a livello sonoro, gli AWS ci propongono diversi brani estratti dall’ultimo “Career Suicide” tra cui “Jaws 3 people 0”, “We built this city on debts”, “The Horse” e il singolo “5 to 9”, senza però dimenticare nella scaletta brani più datati come ad esempio “Famous friends and fashion drunks”, tratto dall’esordio su Nitro Records “Mute Print”.
L’affiatamento tra Mike Supina e Trevor Reilly è perfetto e le chitarre non sbagliano un colpo, intrecciandosi continuamente nei riff “metal oriented” che contraddistinguono i loro brani. La sezione ritmica del duo Angelini-Robinson procede spedita tenendo testa ai compagni sopra citati, sia per qualità tecniche che per precisione.
La voce di Pereira è esattamente “sporca” come da CD e le i cori a multi-voci che la supportano nelle parti melodiche arricchiscono ulteriormente un suond già decisamente potente.
Così dopo un ora a ritmi serrati e senza mostrare segni di cedimento gli A WILHELM SCREAM giungo alla fine del loro “set”, concluso alla grande con l’acclamata “The king is dead”, brano d’apertura del penultimo disco “Ruiner” e ormai da tutti additato come vero manifesto della band.
Unica nota negativa di tutta la serata è stata quindi la scarsa affluenza del pubblico, forse anche condizionata a dalla data del giorno precedente tenutasi a Brescia.
Purtroppo ancora una volta l’Italia non è riuscita a dare il giusto riconoscimento ad una band ormai matura ed affermata a livello internazionale.