La sensazione dei primi minuti di I’ve Got Designs on you di trovarsi al cospetto di un altro tosto, intransigente gruppo di post-rock chicagoano nella scia di Don Caballero, Laddio Bolocko, Sweep The Leg johnny, June of 44.. si stempera man mano che ci si inoltra nell’ascolto di questo To everybody, registrato per la Southern Records a Dallas, Texas, nei Last Beat, Dallas Sound Lab e Paperhouse studios, nel settembre 2001. 90 Day Men sono un quartetto originario di St.Louis trapiantato nella seconda meta’ dei ’90 nel melting pot avanguardistico di Chicago e To Everybody é il loro secondo lavoro dopo il già lodato dalla critica It Is It Critical Band del 2.000. Dicevo che l’iniziale I’ve Got Designs on you, teso, sghembo nelle strutture ritmico-vocali, nella miglior tradizione della produzione di quei gruppi menzionati all’inizio, già nel finale si stempera nel liquido pianismo di Andy Lansangan lasciando presagire altre direzioni.Ed ecco che la forma-canzone inaspettatamente gia’ si materializza nella seguente sensualissima Last Night, a dj saved my Saved My Life ed a seguire nella straordinaria, mistica Saint Theresa in ecstasy: una sezione ritmica pulsante ed estremamente creativa sostiene il pianismo romantico ed avvolgente di Lansangan e le sussurrate, morbose performances vocali di Robert Lowe. Le frasi delle tastiere nella coda del brano sono ripetitive, minimali.La conferma dell’incredibile calore ed umanità della musica di 90 Day Men, quasi un ripudiare le claustrofobiche, involute geometrie del post rock di Chicago degli ultimi anni giunge dallo strumentale We Blame chicago , piano classicheggiante, malinconia contagiosa e richiami decisamente progressive ’70, pur se squarciato nella parte centrale da un enigmatica escalation free-form!Alligator si compiace ancora spudoratamente di armonie-melodie neoromantiche e di cori celestiali: ormai é chiaro che il protagonista assoluto del disco é Andy Lansangan, artefice e propulsore quasi di un post-progressive (!?) che vede le tastiere dominatrici assolute.A national Car Crash rilancia un sound più nervoso ed astratto, ma anche qui é la seduzione melodica carica di nostalgia a prevalere nel finale.Per tutto l’ascolto di To Everybody si pensa ai toni morbidi del jazz, alla classica, alla contemporanea…un lavoro insomma che fonde mille suggestioni e che affascina dalla prima all’ultima nota, delineando nuove direzioni nella musica contemporanea.
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