Il Lato Ruvido è il vostro ultimo lavoro, in uscita il 22 aprile e presentato in anteprima in due imperdibili date (venerdì 22/04 al Leonacavallo – Spazio Pubblico Autogestito di Milano e sabato 23/04 al Centro Sociale Rivolta di Marghera, Venezia). Cosa ci stupirà al primo ascolto?
Fino a qualche album fa volevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci ma noi siamo scienza non fantascienza (e io in particolare sono scemenza), scherzi a parte , vi stupiremo con un ritorno alle sonorità che più ci riescono bene a produrre, quelle del nostro vero lato (ruvido)
Com’è tipico del vostro stile, i testi sono legati a tematiche attuali ed esaminano diversi aspetti della società in cui viviamo. Qual è la critica più forte che volete muovere (e a chi) con Il Lato Ruvido?
Più che criticare in questo album forse ci piacerebbe spronare. Cercare di far venire voglia di vivere la vita attivamente abbandonando la sedentarietà fisica e mentale.
Qual è invece il messaggio più positivo?
Come cantato nella traccia “Picchia più duro” cercare di rendervi consapevoli che tutti voi e noi valiamo molto di più di quello che a volte gli “altri” pensano!
Tra le tracce del nuovo album ci sono diverse collaborazioni, a volte con personalità stilisticamente diverse da voi. Com’è andata?
Anche sto giro ci siamo accorti che cè tanta gente dinamica, fantasiosa, simpatica che ci vuole bene. E’ venuto tutto molto spontaneamente. Coi Modena un amicizia ventennale che abbiamo voluto cantare a tutti, con Tito Faraci (sceneggiatore e scrittore) una stima sua nei nostri confronti che ci ha piacevolmente sorpreso e che abbiamo contraccambiato immediatamente, con Shiva la freschezza e la fantasia di un giovane rapper per niente scontato a differenza di molti dei suoi colleghi, e con lo stato sociale il risultato di un incontro e molte idee in comune, malgrado un genere abbastanza distante dal nostro. il filo conduttore con tutti è stata l’armonia e la voglia di fare qualcosa di concreto insieme. Non c’è stato bisogno della solita frase “astenersi perditempo”
Mentre il telegiornale annunciava la assoluzione dei poliziotti coinvolti nel processo Uva (http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/04/15/news/processo_uva-137709038/ ) ascolto 800588605, pezzo contro l’abuso delle forze dell’ordine (con tanto di numero verde dell’ACAD!)… credo sia una domanda banale ma.. cosa ne pensate?
Purtroppo troppi episodi che rischiano di suscitare un commento che può sembrare banale. Ma alla fine il banale si mischia con la tragicità, e con questa canzone non potremo risolvere molto ma perlomeno potremo dare un piccolo aiuto d’emergenza a chi si trovasse in situazioni che sembrano surreali ma non lo sono!
Siete molto attivi su facebook e social network (io sono abbastanza a-social su questo punto di vista), avete dedicato un pezzo “mi piace” alla dipendenza dei social network… come lo vivete personalmente?
Beh, sarebbe ipocrisia dire che rigettiamo questo tipo di comunicazione, anche se arriviamo da una generazione in cui i rapporti diretti erano tutto.
Sono convinto che usati nella maniera giusta siano una risorsa utile e anche divertente. Però trovarsi nei boschi nel dopolavoro non aveva prezzo.. per tutto il resto c’è facebook. ,-)
Come si svolge il vostro processo creativo? C’è chi si occupa solo dei testi, chi solo della musica, o sono attività che vi vedono tutti coinvolti a trecentosessanta gradi?
Il lato ruvido diversamente da altri lavori in cui c’erano mansioni diciamo “predefinite” nella realizzazione soprattutto dei testi che venivano prevalentemente scritti da me(paletta) e Flaco, ha avuto come tu dicevi un coinvolgimento a 360 gradi, anzi 380 come la corrente. Il risultato è stato sorprendente. Sta a voi giudicare.
Siete sulla scena dal 1989. Avete mai sofferto della temutissima “mancanza di ispirazione” che spesso colpisce gli artisti?
Certo, anche per quello che ci attacchiamo agli anniversari! a proposito, fra poco festeggiamo il trentesimo 😉
A giudicare dalle vostre innumerevoli date, suonare dal vivo è sicuramente uno degli aspetti più importanti della vostra carriera.
Com’è cambiato il pubblico dei vostri concerti nel corso degli anni? Che effetto fa vedere diverse generazioni che si uniscono sotto il palco?
Gli anni passano, ma quando sali sul palco e vedi l’entusiasmo di chi ci segue ti fa ritornare giovinetti. adesso i nostri primi fans sono un pò più defilati e sovente accompagnati dai figli (cosi li fanno guidare a fine concerto)
I Punkreas, invece, quali concerti vanno a vedere?
Ognuno ha le sue preferenze, il Cippa non si perde un concerto dei rammstein, Andrea è il più giovane e dinamico e segue un pò tutte le novità e i gruppi bastardi, Noise è sempre in giro con i suoi dj set di successo e io e il Gagno aspettiamo con impazienza Renzo Arbore e l’orchestra italiana per cantare ‘o sordato innamurato!!!
Due parole sulla nuova formazione?
Siamo tornati al 4-3-3 !!! Tutti all’attacco.
Due parole su Punkadeka, da tanti anni ci supporta e lo fa con tanti gruppi con un impegno e professionalità che pochi hanno. E poi ci conosciamo da tanto tanto tempo, insomma gli anni per noi passano ma siamo strafelici di essere in ottima compagnia.
Punkreas
Domande by Debora & Deka
@Punkreas_Band ah vabbè questa sostituisce l’attuale foto di Cippa sul mio mio desktop! meraviglia