30 anni di SKALETTA ROCK CLUB: chiacchierata con Federica in occasione della festa di fine Aprile

Uno dei più importanti e longevi punk rock club italiani compie 30 anni: stiamo parlando della Skaletta di La Spezia, o meglio Las*Pezia, decennale punto di riferimento per tanti punk rockers, tra i quali il sottoscritto.
In occasione di questo bellissimo anniversario, abbiamo fatto due chiacchiere con Daria e Federica, ovvero le fondatrici della Skaletta.

Ciao ragazze,30 anni di Skaletta. Per cominciare: come definireste in 3 aggettivi questa meravigliosa storia.
Impegnativa, coerente, frustrante, consolatoria, esaltante…ma sul serio solo 3?!

Parlateci di come è nato il progetto Skaletta Rock Club.

Nasce nel 94, eravamo tutte ragazze. Volevamo creare uno spazio dove “fare” cultura: concerti, performance, mostre. In città non esisteva niente di tutto ciò. Forse è più corretto dire non esisteva nulla. Poi si sono uniti a noi personalità creative, impegnate politicamente, con idee musicali definite, ed è nata la Skaletta come la conoscete tutti, a Spezia, in Italia e nel mondo.

Nel corso degli anni la Skaletta ha ospitato il meglio del punk rock e dell’hardcore italiano ed internazionale, ma non solo: mostre fotografiche, incontri con vari autori, djsets e tanto altro. Quale è stato per voi il punto più alto di questa avventura?

Difficile dirlo, se lo chiedi a Manuel sicuro la presenza di CJ Ramone (il bassista dei Ramones è salito due volte sul palco spezzino, nel 2011 e nel 2013 n.d.r.), anche per Daria CJ, io boh, non saprei davvero.
Me ne vengono in mente troppi(Federica, n.d.r.)

Come tutti noi sappiamo, la Skaletta si trova a La Spezia: quale è il vostro rapporto con la città?

Ci sono stati momenti un po’ “turbolenti” anche muro contro muro con le istituzioni nel passato.

Ora direi che 30 anni sono un periodo di tempo spaventoso, ci conoscono tutti e chi più chi meno ci vuol bene.

Avete rimpianti per un qualcosa che avreste voluto organizzare e che non siete riuscite a farlo?
Direi che, tenendo conto delle dimensioni del posto, non avremmo certo potuto organizzare band mainstream. Forse nemmeno lo avremmo voluto. L’evento più importante per noi è quello che deve ancora venire. Il segreto per sopravvivere è guardare sempre avanti, rispettare tutti allo stesso modo, dalla band di ragazzini, all’artista più affermato.

Aneddoti ce ne sarebbero molti, uno che mi viene in mente e’ quando venne Piero Pelu’ ai tempi del Diablo. Non lo disturbo’ nessuno con richieste di autografi ecc.. ci rimase male!
Gli dicemmo: questa è Spezia!
(Io ho il cruccio di non aver ospitato il live dei Fichissimi. E’ l’unica band storica del punk rock a non aver suonato in Skaletta. Non abbiamo fatto in tempo, e non hanno mai fatto reunion.)

Ci vuole tanto coraggio e tantissima passione per portare avanti un locale per così tanti anni: quale è la vostra motivazione più grande?

Vero! Passione e coraggio servono.
Una motivazione importante, determinante è la risposta che abbiamo dalle  persone.

Ci piace creare situazioni in cui tutti si sentano a casa. La Skaletta è uno spazio aperto dove ognuno deve sentirsi libero di entrare ed uscire a suo piacimento, sapendo che al ritorno troverà sempre casa.

Da frequentatore del vostro localequello che ho sempre trovato, da musicista e da spettatore, è il grande senso di appartenenza che trasudano le mura della Skaletta e credo che uno dei segreti di questa longevità sia proprio l’appartenenza a una certa scena. Che ne pensate a riguardo?
Bravo Matteo, hai colto perfettamente lo spirito della Skaletta!

Dal COVID in poi, purtroppo, molte realtà italiane sono state costrette a chiudere i battenti a causa di tutte le complicazioni che possiamo immaginare: come avete vissuto quel tragico periodo?

Uno strazio. Eravamo sempre chiusi.  Per fortuna le t-shirt Las Pezia rockers ci hanno salvato!
Speriamo non torni più un periodo così cupo.
  1. Se penso al 1994 e penso al punk rock mi vengono in mente “Dookie” dei Green Day, “Let’s Go” dei Rancid, “Punk in Drublic” dei Nofx, “Stranger Than Fiction” dei Bad Religion e “Smash” degli Offspring: quanto vi ha influenzati l’uscita di questi seminali dischi punk d’oltreoceano?
    I Manges si sono formati nel 93, hanno beneficiato di quella ondata di novità, di freschezza travolgente e di conseguenza anche noi!

    Foto di Andrea Guardavilla
  2. Domanda scomoda, ma che non posso esimermi da fare: vi è capitato di prendere un granchio dal punto di vista organizzativo? C’è qualche evento che, a posteriori, non vorreste più organizzare?

    Non saprei, tutti gli eventi  che abbiamo organizzato: di successo o flop, ci hanno lasciato qualcosa, ci hanno formato. Rifaremmo tutto.

  3. Per i vostri 30 anni di attività live avete tirato su una tre giorni incredibile: cosa dobbiamo aspettarci?
    Una FESTA.
    Avremmo voluto invitare tutti. Ma è impossibile. Ma il weekend di fine aprile sarà solo l’antipasto di tanti clamorosi eventi!

    Flyer di Riccardo “Bucchio” Bucchioni ((Manges, Screeching Weasel……)
  4. Augurandovi altri 30 anni e oltre di attività, vi salutiamo congratulandoci per la splendida situazione che avete creato.
    Grazie a voi!
    Ci vediamo fine aprile, vi aspettiamo!
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