200BULLETS – Tour Europeo – Parte2

…”Le giornate che iniziavano alle 13.00, le bevute dalle 18.00 alle 5.00 del mattino senza interruzione, tutte le splendide persone che abbiamo incontrato e la gente con cui ci siamo divertiti, le mille cose che non si possono raccontare per iscritto ma solo vivere…”

200BULLETS – Tour Europeo – Parte1

200BULLETS TOUR EUROPEO6-12/12/2006PARTE 2

Giorno 4: POZNAN – PRAGA
Doveva succedere. Il furgone ci ha lasciati in mezzo alla strada vicino al confine Polacco, eravamo in viaggio da un sacco, io e Anna avevamo esaurito un paio di fiaschette di grappa e ci reggevamo a stento in piedi, e quel bastardo di furgone ci lascia in mezzo alla strada. Spinta in salita fino al parcheggio, gitarella al bar più vicino dove ci facciamo chiamare un carro attrezzi. Arriva il carroattrezzi e ci porta in un posto loschissimo in mezzo al nulla, riparano il danno, gli lasciamo giù 10 euro più svariati Zloti (probabilmente il suo equivalente di un mese di stipendio) e ripartiamo. Dramma: arriviamo a Praga che è ormai tardi, il concerto è finito. Lo stesso però ci accolgono a braccia aperte, birre, panini (non avevamo mangiato) e gran sorrisi (in Italia ci avrebbero dato un calcio in culo a testa, altro che panini). Ad un certo punto arriva Radka, una ragazza simpaticissima e supersorridente che offre uno sproposito di giri di tequila sale e limone…il seguito si fa offuscato, ricordo la faccia di Radka molto vicina alla mia…ad un certo punto mi risveglio alla guida del Furgone (!), e sto guidando! Al primo autogrill ci fermiamo, dormiamo 2 ore e ripartiamo per Gols, Austria.


Giorno 5: PRAGA – GOLS
Arriviamo presto a Gols, nonostante ancora il furgone abbia inscenato un finto suicidio lungo l’autostrada, producendo fumo nerissimo e schizzando olio e acqua bollente nel raggio di 20 metri. Il posto dove si suona è la Casa del Popolo locale, ed è organizzato da uno dei due gruppi di supporto: i giovani “Greenwhich”. Nel corso del pomeriggio veniamo divisi, siamo ospitati a coppie di due in casa dei componenti dei Greenwhich; io e Teo finiamo in casa del bassista, stupenda, la Reggia di Caserta a confronto è come la casa di Trainspotting (vabbè, sto esagerando). La sera concerto con affluenza molto buona, età molto bassa tra i 14 e i 20 anni, Greenwhich nonostante facessero emo, apprezzabili e molto simpatici. Il concerto dei Bullets ha tenuto per metà un andamento quasi professionale…ad un certo punto l’alcool ha preso il sopravvento e la serata è decollata. Finale con i teenager ormai totalmente ubriachi che facevano il coro de La Dolce Morte, e band + me + Anna ad imperversare per la Casa del Popolo spalleggiati dai Greenwhich in uno stato pietoso. Semplicemente esaltante. La mattina dopo mi sveglio e la famiglia del bassista dei Greenwich mi ha preparato una colazione immensa. Per ringraziare tiriamo su 2 bottiglie di bianco, 2 birre e ce la filiamo verso Vienna.


Giorno 6: GOLS – VIENNAStava andando tutto troppo bene, la stronzata doveva succedere…il posto dove si suona stasera è un centro sociale, qualche settimana prima hanno suonato i Viboras. Oggi è domenica sera e la puzza di “sabato sera di baldoria” aleggia ancora nel locale. Incontriamo le bands di supporto che sono ben 5, sistemiamo il palco e aspettiamo. Ad un certo punto viene fuori che l’organizzatore non si fa vedere e ci lascia la serata in mano da gestire: recuperare i soldi dei biglietti all’ingresso (5 euro), pagare il fonico, gestire il palco. Tutto noi. Non esiste sta presa per il culo, decidiamo di andarcene, ma le bands ci pregano di restare, troviamo un pazzo che decide di sborsare i soldi per il fonico e suoniamo. Domenica sera, iniziamo a suonare all’1.00…secondo voi quanta gente c’era? esatto. Pochissima. Ma il peggio doveva ancora venire. Il barista del C.S. che chiameremo “Belli Capelli” ci doveva ospitare a casa sua, perfetto…lo portiamo noi che non ha la macchina e per ringraziarci inonda di birra la cabina di guida (rovinando cd, un lettore mp3 e cartine varie). arriviamo a casa sua: a confronto la casa di Trainspotting era la Reggia di Caserta; 5 materassi sul pavimento su cui dovevamo dormire noi e in giro piatti pieni di avanzi, preservativi usati (giuro), capelli di “Belli Capelli”, calzini e mutande usati, bicchieri pieni di liquidi strani, una puzza allucinante…non sono schifiltoso, personalmente ho anche passato notti all’aperto in mezzo alla strada, ma qui lo sconforto ci entra in corpo. La mattina scappiamo al furgone e via verso l’Italia.


Giorno 7: VIENNA – VENEZIA – MILANO
E’ finita, si torna a casa…passiamo da un elettrauto per far dare una controllata al furgone (non funzionano più le frecce e se levi la chiave andando, il motore resta acceso) ma non capisce niente e ci fa perdere solo tempo. Il viaggio di ritorno è come tutti i viaggi di ritorno: lungo, noioso, nessuno ha voglia di ubriacarsi e di ridere, Anna ormai ci sopporta a malapena (o così sembra), ognuno pensa alla settimana allucinante appena passata. Le giornate che iniziavano alle 13.00, le bevute dalle 18.00 alle 5.00 del mattino senza interruzione, tutte le splendide persone che abbiamo incontrato e la gente con cui ci siamo divertiti, le mille cose che non si possono raccontare per iscritto ma solo vivere…ognuno si fa il suo filmino in testa…siamo tutti distrutti, i nostri stomaci sono ormai ristretti (mangiavamo, quando ce la facevamo, solo la sera), ma ad un certo punto succede qualcosa. Lasciamo giù Anna a casa sua a Venezia promettendoci di restare in contatto, raggiungiamo l’autostrada e una bottiglia di bianco mi colpisce la caviglia, rotolata lì dal retro del furgone dove si era incastrata. La apriamo e nel giro di 3 sorsi siamo di nuovo ultra-lanciati pronti a continuare per un altro mese il tour, a dormire nella spazzatura, a bere e non mangiare, a vivere solo dal tramonto all’alba; si parla di musica e del futuro dei Bullets, ma ormai trezzo sull’Adda (la mia uscita) è vicina, arriviamo e in pieno 200Bullets-style perdiamo il biglietto dell’autostrada. L’ultimo atto di una farsa durata una settimana…una farsa che tutti noi vorremmo diventasse la nostra vita.


PROLOGO
Sono le 4.30 ringrazio e saluto i bullets e me ne vado a casa, nonostante il vino bianco e la stanchezza non mi addormenterò prima delle 6.00, troppe cose da ricordare, belle e brutte, momenti di sofferenza e di esaltamento…fino al prossimo tour.
Per info sui 200bullets: www.myspace.com/200bullets o www.200bullets.com

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