20 anni di PEAWEES. Due chiacchiere con Hervé.

In occasione di un compleanno molto importante, ho fatto due chiacchiere con Hervé, leader degli spezzini Peawees che quest’anno compiono 20 anni!

Orizz_PH.-Stefano-Righi

1) Eccoci qua a parlare con Hervé, leader degli spezzini Peawees che quest’anno compiono ben 20 anni di attività.
Come vivete questa “vecchiaia” a cui molti aspirano ad arrivare?

In realtà le dinamiche non sono cambiate molto: compriamo dischi, andiamo in sala prove, andiamo in tour, andiamo ai concerti, qualche volta li organizziamo. La musica non ha mai smesso di far parte del nostro quotidiano. Venti è solo un numero.
2) Durante il corso degli anni il vostro stile musicale è cambiato: dal punk-rock puro e semplice degli inizi, fino al rock’n’roll con varie influenze degli ultimi anni.
A cosa è dovuta questa evoluzione?

Credo al fatto di essere sinceri con se stessi e con chi ti ascolta. Nell’arco di vent’anni si conoscono e si approfondiscono un mucchio di cose, talvolta difficili da ignorare.
Personalmente ho sempre avuto una propensione per il rock n roll, come ho sempre subito il fascino delle melodie soul, ma allo stesso tempo son cresciuto ascoltando i Clash e compagnia.
Ad un certo punto mi son detto che era più onesto non dover reprimere o nascondere uno di questi elementi e da li ho iniziato a buttare nei Peawees tutto quello che mi piaceva senza preoccuparmi di seguire una linea stereotipata.

3) Anche la scelta di ri-arrangiare pezzi come Dead End City, Road To Rock’n’Roll, By My Side e compagnia bella secondo lo stile musicale che perseguite ora è molto coerente col modo di vivere la vostra musica: come vivete le eventuali critiche dei cosiddetti “puristi”?

Onestamente, non mi son mai preoccupato delle critiche e non credo nei puristi.
I cosiddetti “puristi” hanno semplicemente bisogno di sicurezze e se gli rompi lo schema se ne vanno in sbattimento sentendosi in qualche modo “traditi”. Pensa se i Clash avessero fatto 7 dischi tutti uguali al primo oppure se i Ramones ad un certo punto non si fossero fatti produrre da Phil Spector. Ci saremmo persi un mucchio di belle cose. Non credo che Joey Ramone o Mick Jones fossero preoccupati dei puristi.

The_Peawees-2015

4) Da molti (me compreso) siete considerati un’icona del punk-rock italiano. A causa dei cambiamenti di stile degli ultimi anni vi sentite “abbandonati” da un particolare tipo di pubblico? Non vi viene un po il rammarico di aver “abbandonato” (passami il termine) la scena punk-rock (se così è, chiaramente)?

Non abbiamo abbandonato niente. Ai nostri concerti ci sono un mucchio di punk rockers, i punk rockers comprano i nostri dischi e indossano le nostre magliette. Siamo semplicemente più trasversali di altri.
Per quel che mi riguarda una contaminazione personale dovrebbe essere alla base di ogni punk band. Questo renderebbe tutto più vario e attitudinalmente più punk.
Non c’è niente di meno punk del seguire stereotipi per il senso di appartenenza ad una scena o chiamala come vuoi. Non ho stima per chi non vuole uscire da certi schemi per non destabilizzare. Amo e rispetto tutte le band che si prendono dei rischi. Detto questo, rimango fermamente dell’idea che ci debba essere un filo conduttore alla base di quello che fai, altrimenti sei una banderuola senza senso.
Bisognerebbe accettare il fatto che negli anni 70 il punk era una nuova forma d’arte, adesso è musica popolare, soprattutto se non gli si aggiunge qualche buon ingrediente personale.

5) In 20 anni di attività ne avrete passate parecchie, ma se tu dovessi scegliere il momento più significativo per i Peawees (concerto, incontro ecc…) nell’arco della carriera, cosa ci racconteresti?

Grazie ai Peawees abbiamo incontrato un mucchio di bella gente, stretto e consolidato tanti rapporti che hanno in qualche modo reso le nostre vite più piacevoli, condiviso il palco con alcune delle nostre band preferite, girato il mondo più di quanto avremmo fatto se non avessimo avuto una band. Non saprei dirti un momento particolare ma tutte queste cose mi fanno pensare che non poteva andarci meglio.

6) Domanda banale ma che faccio sempre alle band italiane.
Voi avete più e più volte suonato all’estero: che differenza riscontrate tra il pubblico estero e quello nostrano?

Un tempo ti avrei detto che il pubblico estero è più attento e preparato. Per farti un esempio, tornando al discorso di prima, all’estero nessuno ci dice che abbiamo “abbandonato” la scena punk rock: siamo una rock n roll band nel senso più vasto del termine e nessuno si tira seghe mentali a tal proposito. Per il resto non vedo più tutta questa grande differenza, i club italiani sono migliorati e ci sono tante persone che si sbattono per fare le cose al meglio.
7) Negli ultimi anni sembra che la nostra scena (se ha ancora un senso chiamarla tale) si sia un po ripresa: i gruppi stranieri snobbano molto meno le nostre città e c’è sempre più gente che si sbatte per organizzare serate. Che ne pensi della scena underground italiana?

C’è una bella rete underground e mi piace considerarla una grande famiglia. In ogni città conosciamo persone che si sbattono con la giusta attitudine per mantenere vive le cose. Come sempre, la cosa più importante è consolidare questa rete basata su unione, passione e rispetto.
Ci sono piccole agenzie di booking che lavorano sodo per portare in Italia band valide, gente che scrive e altra gente che semplicemente porta avanti un club organizzando concerti, più per passione che per soldi. Tutto questo va supportato, perché se svanisce quel poco che abbiamo ci rimangono solo i dj set e son cazzi per tutti.

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8) La scorsa estate avete avuto l’opportunità di condividere qualche serata coi The Sonics, storica garage rock band statunitense. Raccontaci come è stata questa esperienza.

Personalmente ero felice come un bambino di 8 anni che si fa una giornata con Spiderman. Abbiamo passato il pomeriggio con loro e sono stati grandiosi! Due di loro erano a vedere il nostro concerto a lato palco e dopo siamo stati a chiacchierare nel backstage.  Sono persone genuine a cui non frega nulla di darsi un tono. Abbiamo condiviso il palco con band nettamente inferiori, sia musicalmente che a livello di fama, ma che purtroppo avevano grossi problemi con il loro ego.
I Sonics sono il top, sul palco e fuori dal palco.

9) Cosa farete per festeggiare questo importantissimo anniversario?  

Fra qualche giorno uscirà “20 Years and you still don’t know me, un doppio LP + CD con 30 canzoni che racchiude gran parte della nostra produzione. Tutti i pezzi sono stati rimasterizzati e alcuni remixati per l’occasione.
Sabato 4 aprile faremo un super party nella nostra città: suoneremo all’Auditorium Dialma Ruggiero di La Spezia e tutti gli ex membri dei Peawees saliranno a turno sul palco. Poi il party si sposterà allo Shake Club dove suoneremo nuovamente ma sul palco ci saranno nostri amici membri di band italiane a noi vicine da sempre. Si prospetta una serata abbastanza delirante…

10) Quali sono i vostri sogni / paure / aspettative per il futuro?

Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, ossia suonare quello che ci va di suonare, senza paure e senza aspettative particolari. Stiamo preparando un nuovo album…

10) Grazie mille per questa chiacchierata Hervé
Augurando altri 20 anni (minimo) di carriera ai Peawees, se vuoi lasciare un saluto ai lettori di punkadeka.it fallo pure!

Grazie a te!
Supportate, andate ai concerti, comprate i dischi e, soprattutto, non prendetevi troppo sul serio!

Queste sono le date a oggi confermate del tour dei 20 anni dei Peawees:

Mar 18 – BERN -Switzerland @Rössli
Mar 19 – BERLIN – Germany @Wild at Heart
Mar 20 – TOGING – Germany @Silo 1
Mar 21 – AULENDORF – Germany @Irreal
Apr 04 – LA SPEZIA – Italy @Dialma Ruggiero
Apr 11 – SAVIGNANO S.R. – Italy @Sidro
Apr 17 – MEZZAGO (Milano) – Italy @Bloom
Apr 18 – VOGOGNA – Italy @La Loggia del Leopardo
May 16 – LUGO (Vi) – Italy @Groove
May 21 – LILLE – France @ El Diablo
May 22 – ROTTERDAM – Netherlands @Riot Festival
May 23 – TRANQUEVILLE-GRAUX – France @ La BaZKa
May 30 – PALERMO – Italy @Rocket Bar
Jun 05 – PESCARA – Italy @tba
Jun 06 – ROMA – Italy @Alvarado Street
Jul 10 – LONDON – UK @The 12 Bar

 

 

 


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