“VIVA LA REVOLUTION Fest” Torna con grandi Band la 24/a edizione lo Ska Festival Bologna @ Lab CRASH ultima della stagione prima della riapertura autunnale, che per l’occasione prenderà il nome di “Viva La Revolution Fest” vedrà sul palco del Lab.Crash! un’antreprima assoluta il Venerdì 17 Maggio rappresentata dall’esibizione della storica band di ska 2tone dei THE BEAT di Ranking Roger, per la prima volta in Italia, che divideranno il palco con Kino from Arpioni e gli NH3.
Le due serate saranno chiuse dal djset dei resident djs dello Ska Festival, Gorak(il venerdì) e Revolution Rock(il sabato).
VENERDì 17 MAGGIO
THE BEAT Formatisi nei sobborghi operai e industriali di Birmingham in Inghilterra nel 1978, The Beat nacquero in un periodo di alta disoccupazione e sconvolgimento sociale. Fin dall’inizio la band ha offerto messaggi di speranza e di pace, con una panoramica su temi socio-politici successivamente insieme a The Specials sono i precursori di tutto il movimento ska 2tone. Ranking Roger e Dave Wakeling rappresentano le voci mentre Andy Cox e David Steel chitarra e basso con Everett Morton a fornire il più distintivo dei drumming. In aggiunta a questo mix è stato il famoso saxophonist Saxa , aggiungendo il sapore deliziosamente caldo Jamaican ska strumentale. Dopo aver suonato il sassofono con Prince Buster, Laurel Aitken e Desmond Dekker nella prima ondata ska. Primo singolo The Beat è stata la cover di Smokey Robinson ‘tears of a clown’, che entrò dritto nella top 10 nazionale al No.6. Il brano è una fusione di stili musicali come Ska, Punk, Pop, Soul e Reggae. Ulteriori singoli di successo inclusi nel primo album sono ‘mirror in the bathroom’, ‘can’t get uesed to Losing You‘, ‘Hands Off … she’s mine‘ e ‘Best Friend’, e con canzoni di questo tipo è stato facile capire perché i The Beat sarebbero diventati uno dei più popolari gruppi dal vivo del Regno Unito. Grazie all’enorme successo nelle radio negli Stati Uniti, i The Beat hanno goduto di un buon seguito negli States, tanto da partecipare a tour mondiali a fianco di alcuni dei più grandi artisti come The Clash , The Police , REM , Talking Heads , The Pretenders e, naturalmente, The Specials . Canzoni come ‘Stand Down Margaret‘ li videro come punta di diamante di un movimento voglioso di un vero cambiamento sociale e multiculturale. Le migliaia di persone che hanno cantato insieme all’unisono con la band nella marcia per il disarmo nucleare è la testimonianza dell’enorme seguito e successo, non sono musicale, che la band ha avuto nel Regno Unito. Dopo 3 Gold e Platinum top album più venduti in tutto il mondo con ‘I Just Cant Stop It‘, ‘Wh’appen‘, e ‘special Beat service‘ – la fluidità musicale del Beat e l’apertura, consegnato in loro esplosive che comprende tutti gli spettacoli dal vivo hanno permesso loro di raggiungere centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo, comunicando positività e la libertà non solo attraverso la loro musica, ma le loro azioni e l’impegno genuino a cause sociali. Quasi in risposta all’altezza della loro fama e alla incredulità di molti, la band si sciolse, con Ranking Roger e Dave Wakeling che formano General Public con Mickey Billingham di Dexys Midnight Runners e Andy Cox e David Steele mettono insieme i Fine Young Cannibals. Sebbene entrambi goduto di un successo fenomenale, nessun altro artista ha suonato come The Beat. Ranking Roger brevemente s’è unito a Mick Jones ‘post-Clash band’ Big Audio Dynamite, iniettando il suo stile di toaster vocale che ancora oggi rimane il suo marchio di fabbrica. Dopo numerose offerte per tornare sul palco The Beat tornato nel 2003 per uno spettacolo tutto esaurito alla Royal Festival Hall con l’inserimento di Ranking Junior alla voce. Con Dave Wakeling voce negli Stati Uniti dell’altra formazione, Ranking Roger torna a fianco di Roger Everett Morton,e con Ranking Jr. e Mickey Billingham tornano alle loro radici più profonde con i ritmi, un muro di suono che trascende il tempo e una dedizione incrollabile alla vera unità e l’amore che lascia il futuro ancora da scrivere… The Beat … sono tornati!
KINO (from Arpioni) meets the Askers – Kino,è lo storico Vocalist della più famosa Ska Band orobica, gli Arpioni. Per oltre vent’anni gli Arpioni hanno fatto la storia dello ska italiano ed europeo: quattro dischi pubblicati, anthem che hanno fatto ballare club e centri sociali in tutta Italia, canzoni in radio e un’attitudine Live che li ha portati ad accompagnare, su palchi grandi e piccoli (da pub sperduti nella nebbia padana al Festivalbar) artisti del calibro di Laurel Aitken e Toniono Carotone. Di questa bella storia di Musica Italiana Kino, il frontman di questa band, è stato uno degli ionterpreti più fondamentali e carismatici. Dotato di uno stile unico, portato come pochi a costruire legami col pubblico che lo ascolta, in questi anni si è dedicato allo studio della musica popolare italiana arrivando ad inventarsi uno show, la combo “Kino ed i Peccatori”, che è un vero e proprio happening musical-attoriale che si distingue per l’anticlericalità e che lo ha portato ad infiammare le peggiori osterie dello stivale… Deciso al ritorno al vecchio amore, la musica Jamaicana, trova negli Askers, collaudata formazione ska orobica attiva dal 1998, i compagni di viaggio ideali per questa nuova impresa. Kino Meets The Askers è un connubio felice e potente, mette in luce lo spirito istrionico del cantante con la grande energia live della band che lo accompagna. Kino Meets the Askers è più che un concerto: lo show si struttura come una vera e propria festa jamaicana, con una backing band (The Askers) che introduce i suoi pezzi per poi passare a backing band, ospitando quindi il cantante nella riproposizione di successi storici degli Arpioni (da “Ma mi” a “Una storia disonesta”).
NH3 Nove anni di storia, un album alle spalle uscito nel 2009, un’evoluzione ed una crescita continua sul palco e on the road suonando in giro per lo stivale. Questa è la storia degli AMMONIAKA. Il 2011 segna una svolta nel percorso della band di Pesaro che, dopo una primavera trascorsa in studio, si presenta con una vesta totalmente rinnovata. Si arriva così all’essenza delle cose e da “AMMONIAKA” la band si evolve in “NH3″. Con un chiaro riferimento alla formula chimica dell’ammoniaca, la band, con un sound rafforzato e più aggressivo e con delle liriche di impatto, mira all’essenza della musica ska-core, che fa saltare e divertire ed allo stesso tempo riflettere ed agire.
SABATO 18 MAGGIO
THE ADICTS Attivi nella loro Ipswich nel Suffolk, anche se con nome e stili diversi, già nella seconda metà degli anni ’70, gli Adicts sono ancora oggi in circolazione e in ottima forma (ed è il primato assoluto di longevità in ambito punk rock) con lo stesso quartetto base delle origini: Keith”Monkey” Warren(voce), Pete Dee Davidson(chitarra), Mel Ellis(basso) e Michael”Kid Dee” Davidson(batteria), ai quali si sono peraltro via via affiancati altri compagni, come un secondo chitarrista, un tastierista e addirittura un violinista. Il loro nome tuttavia iniziò a farsi conoscere al grande pubblico nei primissimi anni ’80, quando il gruppo; reso inconfondibile dal look alla ‘Arancia Meccanica‘ dei musicisti, mentre il cantante era truccato da Joker, rilasciò nell’ambiente musicale il suo LP d’esordio “Songs of Praise”, al quale fecero seguito un altro paio di album di buon successo, il tentativo di allargare i consensi ricorrendo ad un contratto con una major(la Sire) e la temporanea adozione di sigle semplici e di maggior impatto, quali Fun Adicts e ADX. Diversamente dalla maggioranza di bands a loro contemporanee, una volta affievolitosi l’interesse per il punk, gli Adicts non si sono ritirati, ma hanno proseguito a suonare dal vivo e a incidere, arricchendo il sound di nuovi elementi e rimanendo fedeli a un punk’n’roll dinamico e mai sterotipato, in cui invettiva e ironia vanno a braccetto.
GIUDA Nati dalle ceneri dei venerati Taxi, seminale gruppo punk romano della scorsa decade, i Giuda hanno esordito nel 2011 con lo strabiliante Racey Roller, pubblicato dall’etichetta statunitense Dead Beat ed andato sold out in soli 3 mesi. Racey Roller, registrato totalmente in analogico con strumentazioni rigorosamente seventies, è stato accolto come uno degli album più riusciti del 2011 e come uno dei lavori italiani più sorprendenti degli ultimi anni, capace di attirare, cosa rarissima, l’attenzione e l’entusiasmo delle riviste internazionali più influenti come MOJO e di magazine di culto come Shindig! e Maximum Rock’ n’ Roll. Tra i loro accanitissimi fans, provenienti da tutta Europa che seguono la band al grido di “I’m A Giuda Fan” (grido addirittura stampato su t-shirts, giacche e adesivi) c’è addirittura chi gli ha dedicato una canzone dall’esauriente titolo “Giuda We Love You”. Così come 30 anni fa era stato fatto con I Bay City Rollers. Perchè I Giuda sono capaci di generare un entusiasmo e un’energia rock and roll che non si sentiva da decenni. Dopo aver suonato a Madrid, Parigi, Londra ed aver partecipato al Punk & Disorderly di Berlino con un’entusiasmante concerto, il quintetto di Roma partirà per gli Stati Uniti per un tour di 10 date in cui approderà anche al festival punk 2000 Tons of TNT al fianco di storici gruppi della scena come Fear, Anti Nowhere League, Infa Riot. Il loro suono e’ il risultato della perfetta fusione tra il glam rock inglese dei grandi nomi dei primi ’70 come Slade, The Sweet e T-Rex, il junkshop glam di gruppi minori come Hector e Jook, l’aussie rock di Vanda e Young ed il pub rock/punk dei primi Cock Sparrer e Slaughter And The Dogs. Sinceri, trascinanti, totalmente rock and roll, i Giuda sono Lorenzo, (chitarra), Tenda (Voce) Danilo (Basso) Michele (Chitarra) Daniele (Batteria).
FUN Il gruppo si è formato nel 1981, come naturale conseguenza delle alchimie prodotte in quegli anni dalle fenomenali energie espresse dai ragazzi e dalle ragazze che animavano la scena skin e punk romana, e che si raggrupparono sotto la bandiera dei “100celle City Rockers”, provenendo da tutti i quartieri ed eleggendo Centocelle (e nello specifico Piazza dei Gerani) come simbolo e dimora del più puro e innovativo spirito antagonista di quegli anni. I Fun sono stati l’espressione di quell’energia e di essa si sono cibati: sono una sua creatura e la sua apologia, sottolineata in pezzi come “Oi Per Le Strade” o “100celle”, solo per citarne due.
“I casi della vita ci avevano allontanati, e gli stessi ci hanno fatto ritrovare: invecchiati, segnati, ma incredibilmente incazzati come allora.Una riunione dei Fun era solo una velata fantasia, espressa davanti a un boccale di birra… Così, tanto per parlare. I veri artefici sono stati i vecchi e nuovi amici che spronandoci e dimostrandoci quanto il gruppo non fosse stato una semplice chimera giovanile ma sia diventato qualcosa di importante anche per le generazioni che ci hanno seguito: insomma, ci hanno convinto che un nostro riaffacciarci non sarebbe stato un patetico tentativo di rincorrere la perduta gioventù, ma un contributo (seppure minuscolo, diciamocelo) alla crescita dell’intero movimento, gettando un ponte tra la prima e le nuove generazioni che poggia su una storia comune, una storia che non dobbiamo dimenticare
LINEA possono essere definiti un collettivo di musicisti, idealisti, amici, appassionati organizzatori di eventi, il cui nucleo centrale nasce nella periferia sud di Milano, a San Giuliano Milanese, nel 1989. Dopo tanti ascolti di vinile, dopo tanti serate passate a discutere, progettare, strimpellare, decidono di formare la band con radici che affondano nella musica punk-new wave anglosassone. I Clash sono stati in particolare la loro band ispiratrice: sia per il sound espresso, sia per i contenuti sociali dei loro testi, sia per il loro fortissimo impatto culturale che ha influenzato un’intera generazione. La capacità dei Clash di fondere insieme generi apparentemente diversi, riportandoli tutti all’interno della personalità e dell’identità del gruppo, è stato un elemento che certamente ha stimolato il modo di fare musica dei Linea. Nel corso degli anni lo stile della band , una miscela di rock, ska, reggae, r’n’r e sane contaminazioni punk, si è via via affinato fino a rendersi più personale e maturo. I testi, tutti in italiano, affrontano spesso temi sociali partendo da esperienze personali direttamente vissute o fortemente percepite. Dopo anni di demotape, concerti, compilation, un evento tragico colpisce la band: nel luglio 1999 scompare Paolo Cavallotti , il loro storico bassista. Nonostante il colpo durissimo il gruppo si compatta e prosegue la propria attività tenendo ben saldi i principi che avevano caratterizzato la band fino a quel momento. Nel gennaio 2000 esce finalmente il primo album della band dal titolo “In Cammino” su etichetta Iktius Record. Il disco è dedicato a Paolo ed è di buon livello, con alcuni brani che segneranno da qui in poi il cammino musicale e testuale della band (“Il Coro”, “Non ha senso”, “Terzavia”, “In Cammino”). Si definisce anche la line-up che suonerà dal vivo il disco d’esordio. Negli anni successivi cresce la compattezza, la consapevolezza e l’attività live del gruppo, e si intensificano soprattutto i contatti e le relazioni con band storiche (e non) del combat-rock che si rifanno alla sempreverde tradizione clashiana. Nel febbraio 2004 i Linea aprono il concerto ai Gang dei fratelli Severini, un pezzo importante della storia del rock combattente italiano, introducendo nel set diversi brani già pronti per il nuovo album. Sempre nello stesso anno, il 1 Maggio a Salerno, suonano sul palco insieme di nuovo ai Gang, ed al formidabile menestrello di Barking , Billy Bragg , eseguendo due pezzi storici dei Clash come “I Fought The Law” e “Garageland”. Esperienza indimenticabile. Sull’onda di questa vitalità emozionale e creativa a novembre 2004 esce il nuovo disco della band, “Frontiera”, un lavoro maturo, ottimamente recensito, che consolida ed impreziosisce la matrice combat-rock della band e la sua naturale predisposizione a proporre generi diversi con una personalità ben definita. In “Frontiera” appaiono pezzi che diverranno per i Linea veri “anthem” live : “Ossigeno”, “Gas”, “Jack Daniel’s Midnight”, “Stesse Madri”, “Frontiera”, “Temporaneo”. L’album è pubblicato su etichetta propria, la Casbah Records, in perfetto stile DIY. I testi sono ancor più ficcanti, politici se si vuole, perché contengono elementi reali, veri e particolarmente sentiti. In dicembre, a coronare un’annata davvero intensa, partecipano alla prima edizione del Tributo Italiano a Joe Strummer, magnifico leader dei Clash scomparso un paio d’anni prima . La band compare sul cd live confezionato per l’occasione con il brano “Police & Thieves”. Nel 2005 , nel 2006 , 2007 , 2008 ancora numerosi live, tanti in terra emiliana, insieme a gruppi come Banda Bassotti, i danesi The Movement, gli storici Stiff Little Fingers, Gang, Los Fastidios, Malavida, Radio Brixton , Clampdown, Stab, Crooks, Rappresaglia. Significative le partecipazioni alle edizioni del Tributo Italiano a Joe Strummer, al Festival Punkadeka al M.E.I. di Faenza, al Festival Antirazzista di Filottrano (An), ed allo Strummercamp di Manchester, importante evento che commemora ogni anno Joe Strummer in UK. Da segnalare nel 2006 l’ingresso nella band di una seconda chitarra, quella di Federico Bratovich, clashiano doc. Purtroppo sul finire del 2007 lascia la band il drummer storico, Claudio Sitta, avvicendato da Fulvio “Devil” Pinto, già frequentatore del “giro Linea” da diversi anni. A Marzo 2008 i Linea pubblicano il terzo album , “Terra Libera”, su etichetta Business Low Cost Company. La band cresce ulteriormente : sia a livello musicale che a livello testuale. Combat rock di spessore, 12 brani di spiccata personalità, che spaziano al solito fra ska, reggae, punk, rock, supportati da una ispirata vena melodica e da testi maturi ed incisivi. Le critiche sono ottime, diversi brani trovano subito il riconoscimento del pubblico ed entrano stabilmente nel repertorio del gruppo : lo ska di denuncia di “Cani Neri” e “L’Unica cosa giusta”, il punk rabbioso di “Luce sul Cantiere”, il power rock di “Spazio” , “Cash Is Not My King” e “Blindati e Contenti”, il tributo reggae ai sound system di “Info@reggaesoundsystem”, il tiro rock’n’roll di “Red Wild Rocking Blues”, il rock combattente di “Terra Libera” dedicato ai ragazzi siciliani che coltivano la terra sequestrata ai mafiosi, ben rappresentano un album davvero importante per la band. Il disco viene presentato il 4 Aprile al Rock’Roll Club di Milano. Molti concerti seguiranno l’uscita di un lavoro che permette di considerare oggi i Linea come una delle migliori realtà del combat rock nazionale. Da ricordare senz’altro, nel novembre 2008, il riconoscimento all’impegno sociale conferito alla band dal network Punkadeka.it al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Il 2009 (ventennale della nascita della band) inizia all’insegna di un tour invernale al sud, e di un significativo concerto al mitico Cavern Club di Liverpool di spalla ai Los Mondo Bongo, super band inglese (vi militano Mike Peters, vocalist degli Alarm, ed anche gli ex Mescaleros Pablo Cook e Smiley) che omaggia la vita e la musica di Joe Strummer. Nel 2010 dopo 20 anni di palchi, album e concerti il cantante Mauro Zaccuri lascia la band. Sempre in grado di scrivere grandi testi e di cantare di argomenti difficili senza mai cadere nel banale, co-fondatore della band, Mauro ha deciso di ‘allontanarsi’ dalla famiglia Linea per motivazioni ed impegni personali che sono diventati col tempo difficilmente conciliabili con quelli della vita di una band: una decisione difficile e sofferta, ma che non intaccherà il rapporto con il resto della band con la quale Mauro continuerà a collaborare e con la quale rimane un legame indissolubile. I Linea, sempre ‘on the road’ con il loro energico Combat Rock ed ora impegnati nella stesura dei brani che comporranno il nuovo album, hanno deciso di puntare alto per sostituire degnamente Mauro e, salutando con affetto e rispetto il ‘vecchio’ compagno di strada, danno il benvenuto a Roberto ‘Roby’ Larghi, già voce degli storici e stimatissimi ATARASSIA GROP. I Linea non hanno dovuto cercare troppo lontano per trovare un nuovo cantante: per Roby, che da anni seguiva la band e con i suoi ATARASSIA GROP spesso ha diviso palchi, birre e tanta passione e apprezzata stima, è stata una scelta facile e immediata quella di cominciare questa nuova avventura come cantante dei Linea. Non vi resta che venirli a conoscere dal vivo: aldilà di ogni parola più o meno significativa o chiarificatrice, è il palco che deve, come sempre, dimostrare il valore di una band. I Linea vi aspettano con una news dell’ultimo minuto, questo live dei LINE segna l’esordio sul Palco di Fabio ‘pheb’ Formenti gia’ con la Street’n’Roll Band The Wetdogs al posto di Roberto ‘Robi’ Larghi…in alto i cuori.
GRAND THEFT AGE Dalla capitale arriva una band che non si può definire nuova (ha mosso i primi passi nel 2004) ma che debutta ufficialmente con il primo lavoro ad opera della Raged Records. I Grand Theft Age sono un quintetto che comprende membri di vecchie ed attuali band capitoline, che vanno dal punk/hc (Duap, Bierkampf) allo ska (Shots In The Dark), e che si inserisce perfettamente nello scenario della Roma hc. Pezzi cantati (gridati!) in inglese in cui la band se la viaggia spedita ai ritmi pestati dell’hc americano di vecchia scuola, senza troppe influenze, esclusa quella del punk stradaiolo più incazzato. Del resto si sa che spesso il confine tra un certo tipo di hc e lo streetpunk/Oi! è davvero inesistente: la voce, i cori (compresi i classici Oi! Oi! Oi!), la batteria serrata, i riff duri, si trovano in entrambi i generi. In mezzo a tutto ciò si inserisce una musicalmente strana collaborazione con una hip-hop band (Jagermasterz) nel pezzo My Life (per metà in italiano).Liriche di lotta sociale, di presa di posizione ma anche di divertimento, come nel caso di The Perfect Pint, song punkeggiante dedicata alla Guinness.
Una band per chi ama spaccarsi le ossa sotto i palchi!
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/227971160678945/